Se è vero il detto “sell the rumor, buy the news” altrettanto vero è che nel 2020 sarà più che mai opportuno prestare attenzione alle notizie che trapeleranno sui mercati. Come ogni anno di elezioni presidenziali, le prime pagine di giornale si preparano infatti ad essere dominate dalla politica. Tra procedure di impeachment e dibattito sulle politiche sanitarie, il ciclo elettorale appena iniziato si preannuncia particolarmente impegnativo.
Elezioni Usa 2020: direzione politica, non di mercato
Mentre gli investitori a stelle e strisce si divideranno a favore di un candidato o di un certo partito politico, la direzione dei mercati dovrebbe essere toccata solo marginalmente. “La storia suggerisce che l’esito elettorale fa ben poca differenza sul corso dei mercati” hanno evidenziato da Capital Group.
“Se consideriamo tutte le elezioni a partire dal 1932, vediamo che i mercati americani si sono sempre mossi al rialzo dopo il voto presidenziale, premiando gli investitori pazienti a prescindere dal candidato insediatosi alla Casa Bianca”. Non solo: secondo l’analisi dei rendimenti medi cumulativi dell’indice S&P 500, l’anno successivo a quello elettorale il paniere principale a stelle e strisce ha ottenuto un rendimento del +10,2%, contro un +5,8% registrato negli anni non elettorali.
“Ai Presidenti vengono solitamente riconosciuti meriti e demeriti eccessivi per la salute dell’economia statunitense e le condizioni dei mercati finanziari” ha affermato Darrell Spence, economista di Capital Group. “La crescita economica è determinata da molte altre variabili”; sui rendimenti di mercato, tuttavia, “i Presidenti possono fare ben poco per incidere” ha proseguito Spence.
Cosa aspettarsi dalle presidenziali 2020?
Di certo, un sostenuto aumento della volatilità di mercato durate la “chiassosa” stagione delle primarie (con riferimento in particolare al mese di giugno) potrebbe aprire a nuove opportunità. I titoli delle case farmaceutiche e dell’assistenza sanitaria hanno di recente registrato pressioni a causa delle critiche mosse dalla politica alle polizze sanitarie private. Ciò, a sua volta, ha spinto le valutazioni di alcuni titoli su livelli interessanti.
“Investire in un anno di elezioni può mettere i nervi a dura prova” ha commentato Greg Johnson, portfolio manager di Capital Group, ma si tratta perlopiù di “rumori di fondo”. Passata la fase elettorale, i mercati “vanno avanti per la loro strada”. I rendimenti azionari di lungo termine sono infatti determinati dai fondamentali sottostanti delle singole società.
Concludendo, piuttosto che stare nelle retrovie, “potrebbe essere preferibile rimanere investiti”.
Scopri gli approfondimenti di Capital Group.
Per maggiori informazioni, visita Capital Ideas.