Kiyosaki racconta della sua giovinezza e delle due figure di riferimento che hanno influenzato il suo modo di pensare al denaro e alla ricchezza.
Da una parte, ha avuto l’esempio del suo papà biologico, un gran lavoratore (come tanti padri, molto probabilmente) che per tutta la vita ha fatto l’insegnante alle Hawaii. Il secondo esempio è stato invece il padre del suo miglior amico, a casa del quale Kiyosaki trascorreva i pomeriggi dopo la scuola. Il padre dell’amico era un imprenditore.
Nel libro, di capitolo in capitolo, emerge sempre di più la visione totalmente diversa nel modo di pensare dei due padri, che fin dall’inizio vengono definiti come “il padre povero” (il papà biologico di Kiyosaki) e “il padre ricco” (il papà dell’amico).
Il secondo, al contrario, sosteneva che un giovane dovesse approfondire le materie finanziarie, con lo scopo di aprire la propria azienda (o le proprie aziende). Aveva imparato a gestire i soldi col minimo il rischio, utilizzava il denaro come strumento e leva per far altro denaro ed era convinto che abitare una casa di cui si è proprietari fosse un pessimo investimento poiché non genera entrate ma solo uscite; quello che viene definito passività, anziché costruire in attività. Sosteneva infine che l’istruzione finanziaria fosse la migliore arma contro ogni crisi o cambiamento di mercato.
A nove anni, il piccolo Kiyosaki decise di ascoltare i consigli del genitore ricco e di seguire i suoi insegnamenti. Imparò quindi sei lezioni che gli cambiarono la vita. E che lui racconta nel suo bestseller.
È un peccato che nelle scuole non si insegni come funziona il denaro e che cosa significhi il denaro. Molte persone non sanno gestire bene le proprie finanze personali proprio perché non hanno compreso come funziona il denaro. Eppure il denaro è lo strumento attraverso il quale la nostra società veicola ogni scambio commerciale. Conoscere davvero come funziona è di fondamentale importanza per il successo imprenditoriale e per la propria serenità finanziaria.
Prendendo ispirazione dal libro di Kiyosaki, ecco alcuni dei suoi validi insegnamenti dai quali possiamo trarre ispirazione per ripensare al denaro e al modo in cui impiegarlo nel modo più produttivo.
Anche se il risparmio di denaro è la saggezza tradizionale, è importante ricordare che le persone che risparmiano i soldi non possono tenere il passo con le fluttuazioni del valore della moneta e che quindi tendono a indebolire il loro potere d’acquisto. Invece, è meglio proteggere il denaro e anticipare tali fluttuazioni e fare investimenti saggi.
2. Distinguere tra attivi e passivi
Questo è un corollario del primo punto. Ed è il punto chiave di tutto il pensiero di Kiyosaki. L’economista distingue gli investimenti in attivi e passivi. I passivi, sono semplicemente quel tipo di investimenti, che, oltre all’eventuale indebitamento, tolgono soldi alle tasche. Ad esempio, l’auto, è un investimento passivo: appena esce dal concessionario, ha perso valore. Invece investire in una casa, restaurarla, affittarla per un certo periodo e poi rivenderla a un prezzo più alto di quella per cui si è acquista, è un attivo. I ricchi sono bravi a destinare la maggior parte delle loro entrate in investimenti attivi così che il capitale reinvestito in ulteriori attivi generi un costante incremento del loro reddito. Gli “attivi veri” sono quegli affari che non richiedono la presenza fisica e che quindi possono generare entrate automatiche: titoli finanziari, immobili, diritti d’autore su opere d’ingegno (libri, sceneggiature, musica, brevetti…).
3. L’esperienza rende più intelligente
Si può studiare i movimenti dei mercati finanziari osservando come essi evolvono, ma è solo avendone esperienza diretta che si impara. Si può iniziare con piccoli investimenti, in settori in cui ci si sente più a proprio agio, e poi allargare i propri orizzonti, in base a quello che si è imparato sul campo.
4. Progettare un business correttamente
Se un’azienda è focalizzata sull’acquisizione di investimenti attivi e si dota di un piano chiaro e facilmente presentabile, allora sarà anche più facile trovare investitori interessati a offrire i finanziamenti necessari a raggiungere i propri obiettivi, perché consapevoli delle potenzialità di sviluppo. Non è sempre necessario avere grandi capitali per iniziare, ma una grande idea. I capitali possono arrivare dagli investitori.
5. Le perdite fanno parte del gioco
I mercati sono dinamici e lo è anche il denaro, come ogni cosa. Anche investendo nel modo più oculato, sarà possibile incorrere in qualche perdita. Fa parte del gioco. Ma a volte è necessario rischiare e tastare il terreno.
6. I tempi di crisi portano nuove opportunità
Anche se le fluttuazioni dell’economia mondiale possono rendere alcune persone depresse e sfiduciate, è importante ricordare che i tempi di crisi possono anche portare nuove opportunità. Tutti i grandi imprenditori hanno avuto i loro guadagni maggiori propri nei momenti di crisi, perché hanno saputo sfruttare le nuove condizioni del mercato per inserirsi con un nuovo prodotto o servizio. Non a caso, nella lingua cinese si utilizza la stessa parola per descrivere il termine “crisi” e il termine “opportunità”.
7. Quanto più si dà, più si riceve
Robert Kiyosaki crede nel principio in cui “più dai, più ricevi”. Se quello per cui si lavora rende davvero migliore la vita delle persone, allora le persone ne riconosceranno il valore e saranno disposte a pagare per i servizi o prodotti.
Gli articoli pubblicati sono stati realizzati da giornalisti e contributors di We Wealth e vengono forniti a Poste Premium a scopo informativo.
header { min-height: 50px!important; }
@media (max-width: 640px)
header {
min-height: 10px!important;
}
.article-enterprise-link {
visibility: hidden;
border-bottom: none!important;
}
.article-paragraph a {
border-bottom: none!important;
}