Se la pensione è spesso vista come un punto di arrivo, forse converebbe cominciare a considerarla più come un punto di inizio. Nei paesi dell’area Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, si stima che un uomo entrato in pensione nel 2018 potrà godere di un periodo successivo al pensionamento più lungo di quasi due terzi rispetto alle controparti nel 1970; per le donne, questo lasso di tempo è più lungo del 50%, spiega un report dell’istituzione.
“Con la durata della vita e una crescente enfasi ai risparmi privati come fonte di reddito, l’adeguatezza delle attuali strategie e dei prodotti di investimento a fini pensionistici viene messa in discussione”, spiega Philip May, Director of retirement income solutions di Capital Group. “Tra le varie questioni da risolvere c’è la capacità di generare risultati che consentano una transizione progressiva degli obiettivi degli investitori. Un approccio adattivo che cerca di ottenere il giusto equilibrio tra crescita, reddito e stabilità nelle fasi fondamentali della vita, come le soluzioni target date, potrebbe aiutare ad affrontare molte di queste sfide”.
Cosa sono i fondi target date?
I fondi target date sono fondi di investimento bilanciati e diversificati fra azioni, obbligazioni e liquidità. La loro caratteristica principale è la diminuzione automatica della quota azionaria man mano che il fondo si avvicina alla data prestabilita (target date) scelta dal sottoscrittore a seconda del suo orizzonte di investimento.
È tale componente adattiva che rende i fondi target date uno strumento interessante in tema di previdenza integrativa, come spiega May. “Negli anni che precedono il pensionamento, l’obiettivo primario di un investitore è quello di aumentare le dimensioni del proprio conto pensione investendo mediante versamenti periodici in asset di tipo growth”, spiega l’esperto. Ma “avvicinandosi al pensionamento, l’equilibrio tra crescita, conservazione e reddito diventa più critico in quanto si riduce il tempo a disposizione per recuperare le perdite degli investimenti mediante nuovi versamenti. Dopo il pensionamento, le esigenze degli investitori continuano a cambiare, con la conservazione del capitale e del reddito che diventa dominante”.
Il glide path e la sua funzione “scivolo”
Per agevolare la transizione progressiva degli obiettivi degli investitori, “ciò che conta è l’adeguamento dinamico dell’asset allocation sottostante”, spiega May. Per questo le soluzioni target date includono la funzione integrata di glide path. Se la decrescente allocazione in azioni (a favore di una crescente in obbligazioni) può essere considerata come uno scivolo tra l’obiettivo di crescita del capitale e quello di mantenimento, è il tempo a determinarne la pendenza: tanto precoce sarà l’avvio degli investimenti, tanto dolce sarà il percorso di planata nell’allocazione degli asset del fondo.
Fonte: Capital Group.
Fondi target date, la differenza della gestione attiva
“Tuttavia, l’adozione di un approccio semplice di glide path comporta un limite, ovvero rende difficile allineare gli obiettivi di investimento con le molteplici esigenze degli investitori. Per questo, le soluzioni target date più efficaci useranno più leve per adeguare la loro esposizione agli investimenti”, spiega May. “Ciò significa che non si limiteranno ad allocare tra azioni e obbligazioni, ma esamineranno il tipo di esposizione azionaria e obbligazionaria più adatto all’investitore in un particolare punto del glide path. Noi lo chiamiamo ‘glide path nel glide path’”.
Ad esempio, la componente azionaria a ridosso del pensionamento potrà avere caratteristiche più difensive al fine di conservare il capitale; in seguito alla pensione, questa potrebbe preferire titoli che distribuiscono dividenti, in modo da consentire all’investitore una fonte aggiuntiva di reddito”. Ragionamento analogo per la componente del reddito fisso, dato che “dopo il pensionamento, l’allocazione obbligazionaria si sposta progressivamente verso investimenti con una maggiore qualità del credito e una minore correlazione azionaria, poiché la conservazione del capitale diventa più importante”. In questo modo, “nel contesto dei fondi target date la gestione attiva tende a essere più efficace nel generare risultati potenzialmente eccellenti”, conclude May.
Fonte: Capital Group.