Brilla senza incertezza il mercato dei gioielli
Partiamo dai numeri e dalle buone notizie: il 2021 è stato un ottimo anno per le case d’asta e le sue categorie più importanti: arte e luxury. Orologi, gioielli e borse hanno totalizzato quasi un miliardo di dollari da Christie’s. Se si aggiungono i 240 milioni di dollari (record, cifra mai raggiunta prima) fatti con vendite private, si va ben oltre il miliardo di dollari. Numeri molto indicativi di un mercato in crescita e sano.
Il mix online/live ha funzionato bene riportando la quota maggiore di mercato a Christie’s con 450 milioni di dollari in gioielli venduti; Sotheby’s vi si avvicina. La somma non lascia adito a dubbi: sono stati venduti in asta nel 2021 quasi un miliardo di gioielli solo dalle due più grandi case d’asta del settore.
È incongruo paragonare i 450 milioni di dollari dell’anno appena passato ai 281 milioni di dollari del 2020, ma è molto interessante accostarli ai 360 milioni di dollari del 2019, mostrando un netto passo in avanti. Invece è senza dubbio molto più interessante accostare i 75 milioni di dollari dell’online fatti nel 2021 ai 35 milioni di dollari del 2020 o ai 10 milioni del 2019. La transizione all’online era inevitabile, ma il covid l’ha sicuramente accelerata tantissimo. Le case d’asta, riluttanti in un primo momento, si sono dovute adeguare.
I clienti invece la hanno accolta con entusiasmo. Compratori inizialmente, e venditori subito dopo, visti gli incredibili risultati. Le aste live rimarranno, sono il cuore pulsante di Christie’s, ma quelle online sarà i suoi polmoni. Ogni asta online registra un 30/40% di nuovi clienti, poiché hanno reso estremamente accessibile a tutti un mondo che agli occhi inesperti non pareva esserlo (anche se lo è sempre stato).
Padrona del mercato resta l’Asia. Per quanto riguarda le vendite, la sede più forte è risultata Hong Kong con i suoi 146 milioni di dollari, seguita da New York con 144 milioni e Ginevra con 133 milioni. Ginevra non fa testo, perché la maggior parte di chi compra in Svizzera alla fine è americana o asiatica, mentre in America comprano principalmente clienti locali, come ad Hong Kong gli asiatici. È quindi interessante vedere come gli Stati Uniti siano risaliti con forza fino a competere con quello che negli ultimi anni è stato il leader di mercato.
Non solo aste pubbliche
Tornando al settore delle vendite private comprensivo di tutte le categorie (arte soprattutto) il totale è impressionante: 1,7 miliardi di dollari. Sommati ai 1,3 miliardi di Sotheby’s, si arriva a un risultato gigantesco: tre miliardi in vendite private operate dalle due case d’asta più importanti del mondo. Si tratta forse del segnale definitivo che l’economia ha ripreso a correre.
Per quanto riguarda Christie’s, le vendite private hanno registrato nel 2021 un incremento del 12% rispetto all’anno precedente (il che lascia intendere come già nel 2020 l’economia si affacciava ad arte e lusso in maniera importante), ed un impressionante +108% rispetto al 2019, con quattro opere d’arte cedute a più di 50 milioni di dollari.
Focus su gioielli e pietre preziose, in crescita costante di valore nel mercato
Tornando ai gioielli, è chiaro che in questi due anni gli acquirenti hanno scelto la qualità – il commerciale, gioielli fatti solo per profitto, senza alcun valore estetico, ha subito l’ennesimo brusco rallentamento. Per la soddisfazione degli esperti, i collezionisti cercano ormai solo il meglio.
Il rubino resta il re incontrastato del mercato, una pietra in crescita costante. Il birmano, non scaldato, è sempre più forte, ed ha favorito la crescita dei suoi “cugini” meno famosi provenienti da Tailandia, Vietnam, Cambogia o Africa. Restano stabili gli zaffiri birmani e Ceylon, e finalmente torna a salire il Kashmir. Gli smeraldi invece, se di ottima qualità tengono bene il mercato, altrimenti, avendo questa pietra uno spettro qualitativo molto ampio, il resto è sceso un leggermente.
Un superbo esempio di rubino, fra i traini del mercato dei gioielli anche nel 2021. Tutte le foto sono courtesy Christie’s
Risalgono finalmente i diamanti colorati – per quanto meno rari dei blu, i rosa sembrano avere un mercato migliore al momento, essendo probabilmente il colore preferito in Asia. I bianchi, dopo una crescita interessante ad inizio pandemia, dovuta all’online (il bianco è la pietra più facile da comprare online) e al fermo produzione in India, ha subìto un altro stop. Non drastico come tre anni fa; ma probabilmente continuerà a scendere gradatamente. Da monitorare anche l’effetto che i diamanti artificiali avranno sui naturali
Griffe e provenienze reali
La gioielleria firmata mai come ora sta vivendo un momento di ottima salute. Cartier Art Deco, sempre più raro da trovare, sta diventando sempre più difficile da comprare, se non a prezzi folli. Lo stesso vale per le grandi firme come Bulgari (tornano a salire i loro serpenti) o Van Cleef (il suo invisible setting fa prezzi ormai esorbitanti). Anche la gioielleria un po’ più commerciale di queste grandi case tiene bene, la gente apprezza in particolare le pantere Cartier, così anche i design colorati di Bulgari sono molto amati dai giovani.
Ci affacciamo quindi al 2022 con entusiasmo; chissà cosa ci porterà l’anno della tigre, quale tesoro nascosto ci troveremo fra le mani, quante storie da raccontare eccitanti come quella dei diamanti di Maria Antonietta.
Gli articoli pubblicati sono stati realizzati da giornalisti e contributors di We Wealth e vengono forniti a Poste Premium a scopo informativo.
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