Si stima che potrebbero essere necessari dai 50 ai 60 mila miliardi di dollari di investimenti in infrastrutture c.d. green per poter azzerare le emissioni nette globali entro il 2050. Questi i dati del report Carbonomics: Introducing the GS Net Zero Carbon Models and Sector Frameworks di giugno 2021 di Goldman Sachs Investment Research. Ma non solo: potrebbero anche occorrere dai 5 ai 7 mila miliardi di dollari di spesa annuale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati dalle Nazioni Unite entro il 2030, secondo il rapporto del World Bank Group Understanding the Cost of Achieving the Sustainable Development Goals di febbraio 2020.
“I soli mercati privati non hanno una scala sufficiente per consentire all’Impact investing di raggiungere i livelli richiesti” affermano gli esperti di Goldman Sachs Asset Management.
Impact investing, di che cosa si tratta?
Il Global Impact Investing Network, all’interno del Core Characteristics of Impact Investing, definisce l’Impact investing come specifici investimenti realizzati con l’intento di generare un impatto ambientale e sociale positivo e misurabile, e, allo stesso tempo, di produrre un ritorno finanziario. L’Impact investing può essere diviso in quattro principali caratteristiche: intenzione, ovvero il fatto di contribuire intenzionalmente alla generazione di un impatto ambientale e sociale positivo; evidenza, da usare insieme ai dati sull’impatto sociale e ambientale durante la strutturazione dell’investimento; gestione, della performance in termini di impatto sociale e ambientale; infine, contributo, alla crescita dell’Impact investing.
“Tuttavia, a causa delle difficoltà di misurabilità e del numero limitato di società quotate focalizzate sull’impatto sociale e ambientale, le strategie di Impact investing sono state storicamente relegate ai mercati privati” spiegano gli esperti. Eppure, l’adozione dell’Impact investing sui mercati pubblici appare oggi come un trend in continua crescita.
Mercati pubblici: due difficoltà, tante opportunità
“L’universo dell’Impact investing sui mercati pubblici, che registra una continua espansione, offre l’opportunità di allocare capitali su una scala straordinaria e di democratizzare l’accesso a un’asset class precedentemente irraggiungibile” commentano dalla società.
Due però sono le difficoltà da superare per i mercati pubblici: “la mera applicazione di parametri basati sui ricavi o degli attuali criteri del settore può tradursi in difficoltà significative quando si tratta di identificare e ottimizzare le opportunità di Impact investing sui mercati pubblici” chiariscono gli esperti. Il secondo problema è rappresentato dal fatto che “sui mercati pubblici” proseguono gli esperti, “la gamma di opportunità di investimento ‘allineate all’impatto’ è storicamente più limitata e, anche quando disponibile, presenta complessità aggiuntive legate a una minore trasparenza che riduce la capacità degli investitori di misurare accuratamente i risultati”.
Ciò nonostante, “i mercati pubblici offrono una maggiore accessibilità al settore, consentendo l’ingresso in un universo precedentemente riservato agli investitori istituzionali o con disponibilità patrimoniali elevate. Probabilmente i mercati pubblici non potranno mai offrire lo stesso livello di trasparenza o la stessa varietà di opportunità dei mercati privati, ma il divario continua a ridursi e l’Impact investing sui mercati pubblici sta diventando quindi più fattibile e accettabile” concludono gli esperti.
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