In un contesto che rimane sfidante e complesso per i mercati azionari, tra rischi di recessione e nuove tensioni geopolitiche all’orizzonte, l’esperienza e la conoscenza diventano fattori indispensabili che possono aiutare a muoversi con maggiore consapevolezza.
Potrebbe quindi essere utile ascoltare i consigli di esperti che, non solo vantano una profonda conoscenza delle dinamiche finanziarie, ma sono anche già sopravvissuti a numerosi mercati ribassisti. Ecco allora cinque lezioni di cinque esperti di Capital Group, che insieme contano ben 171 anni di esperienza, apprese nei momenti più difficili del passato per applicarle oggi.
Cambiare in un mondo che cambia
La prima lezione è “separare il grano dalla paglia”. Ma per capirla meglio e arrivare a metterla in pratica, il primo passo da compiere è riconoscere innanzitutto che le cose sono cambiate e ciò che in passato funzionava per la selezione dei titoli non funzionerà più allo stesso modo. “Negli ultimi dieci anni – spiega Don O’Neal, gestore di portafoglio azionario di Capital Group, che ha 36 anni di esperienza nel settore degli investimenti e ha affrontato diversi mercati ribassisti – l’approccio adottato è stato quello di detenere le migliori società con le migliori storie di crescita. Tuttavia, credo che l’ultimo decennio sia stato troppo facile”. In futuro, e già lo abbiamo visto adesso, sarà probabilmente più difficile generare rendimenti positivi, e i fattori che li determinano con molta probabilità cambieranno.
Mettere i fondamentali sotto la lente di ingrandimento
Che fare quindi? “Ritengo che questo sia un gradito ritorno ai fondamentali”, risponde l’esperto. Non si tratta solo di evitare a prescindere tutti i titoli growth a multipli elevati, che hanno subito una maggiore correzione. Ma occorre piuttosto mettere sotto la lente di ingrandimento i fondamentali delle società.
Basta un esempio su tutti per capire il messaggio dell’esperto. “Durante il mercato ribassista del 2000 – ricorda O’Neal – sia Amazon che Pets.com hanno registrato un calo di oltre l’80%. Pets.com è diventato il manifesto dell’esuberanza irrazionale e le sue azioni sono andate a zero. Nel frattempo Amazon è diventato… Amazon“. Quindi, sebbene molti titoli siano crollati, non significa che siano tutti dei cattivi investimenti.
Il grafico completo mostra i rendimenti mensili dal 31/01/00 al 30/06/22. Il grafico più piccolo mostra i rendimenti giornalieri dal 03/01/00 al 31/12/00.
Separare il grano dalla paglia
E arriviamo all’ultimo step, ovvero all’insegnamento finale. Capito, infatti, che l’analisi dei fondamentali diventa essenziale per individuare le storie più solide e promettenti, ecco che bisogna avere il coraggio di operare una selezione drastica. “Per me – conclude il gestore di Capital Group – è giunto il momento di prendere un foglio di carta bianco, focalizzarsi sui fondamentali e concentrare il vostro portafoglio. Mantenere solo gli investimenti più convincenti ed eliminare i pretendenti. Separare il grano dalla paglia”.
Secondo l’esperto, potrebbe trattarsi di società in crescita nei settori dei semiconduttori, dei servizi cloud o della ricerca, ad esempio. Ma potrebbe anche condurre a società più orientate al valore, come gli appaltatori della difesa, gli assicuratori o le aziende del settore energetico. Nuovi spunti sulla scelta e selezione delle società nella prossima lezione.