Gli investimenti immobiliari nel metaverso sono una realtà in crescita verticale. Gucci, la maison del gruppo Kering, ha recentissimamente inaugurato “Gucci town”, un intero quartiere virtuale nella piattaforma Roblox, che ospita – oltre al negozio (dove ha già venduto una versione digitale della borsa Dionysus per 350mila Robux, ovvero circa 4.100 dollari, prezzo ben più alto rispetto a quello della borsa reale, che costa 3.400 dollari) – una serie di attività che vanno dalla ristorazione, alle esposizioni d’arte, al gaming in collaborazione con Faceit, piattaforma di e-sport fondata a Londra nel 2012, sotto il brand Gucci Gaming Academy.
Dolce&Gabbana in partnership con Unxd, piattaforma leader degli Nft di lusso ha partecipato a marzo 2022 alla prima Metaverse fashion week, ospitata su Decentraland. Alla fine della sfilata è stato aperto un esclusivo pop-up Dolce&Gabbana all’interno del Luxury fashion district di Decentraland.
Ralph Lauren ha lanciato nel Metaverso un negozio di sci virtuale. Nike ha inaugurato un intero mondo virtuale – Nikeland – dove ha aperto il proprio shop e ha acquistato Rtfkt, società di sneaker virtuali per assicurarsi le forniture. Balmain ha collaborato con la piattaforma di gioco Altava per proporre la propria collezione. Stessa cosa hanno fatto Maison Margiela e Diesel, che hanno battezzato la proposta “Brave virtual Xperience”. E non sembra passare settimana che non veda un nuovo brand annunciare il lancio dei propri prodotti Nft, da Givenchy a Jw Anderson ad Adidas.
Ma, se la moda e tutto il retail sperimentano già da anni nuove modalità di interazione con i clienti, con l’affermazione, favorita dalla pandemia, dell’omnicanalità e della fluidità sempre più marcata tra gli store fisici a quelli online, fa riflettere il fatto che Walmart – il gigante statunitense della grande distribuzione – abbia depositato a fine 2021 diversi nuovi marchi per la produzione e vendita di beni virtuali, tra cui elettronica, decorazioni per la casa, giocattoli, articoli sportivi e prodotti per la cura personale dichiarando di voler conquistare quote di mercato nel metaverso e che Carrefour abbia recentemente acquistato un grande terreno, equivalente di 36 ettari di superficie nel mondo Sandbox, investendo una somma di circa 300 mila euro, con l’idea di organizzare – nel nuovo store che sta “costruendo” – eventi di marketing o lanci di prodotti.
Secondo un rapporto pubblicato pochi mesi fa da Jp Morgan, il metaverso rappresenta un mercato da 1 trilione di dollari (mille miliardi di dollari) che, nei prossimi anni si infiltrerà in ogni settore. Ecco perché la banca americana ha deciso di capitalizzare questa opportunità, aprendo una sede all’interno del centro commerciale Metajuku di Decendraland, dove gestirà tutti i conti su MetaverseLife, il primo portafoglio intelligente di eToro dedicato a tutti coloro che voglio investire direttamente nel metaverso. Ad accogliere i clienti all’ingresso della nuova sede c’è una tigre vagante e un ritratto digitale di Jamie Dimon, ceo di Jp Morgan e salendo la scala, i clienti vengono accolti da un dirigente che presenta la criptovaluta della banca.
Nuovi investitori professionali
E si profilano già i nuovi investitori istituzionali. Lo scorso febbraio per esempio la società d’investimento canadese Tokens.com, specializzata in attività legate al metaverso, agli Nft e alle criptovalute, ha inaugurato la propria sede centrale nel Fashion district del metaverso di Sandbox, costruendo una torre che offre l’equivalente di 28 mila piedi quadrati di spazio. L’azienda ha intenzione di generare profitti tramite due fonti principali: i cartelloni pubblicitari che verranno affissi alla torre e l’affitto dello spazio, che sarà dedicato a uffici ed eventi. Intanto, l’acquisto del terreno è costato a Tokens.com 2,5 milioni di dollari.
Anche in Italia emergono nuovi player del mercato. La blockchain company italiana Coderblock ha aperto la whitelist per l’affitto alle aziende di un numero limitato di spazi in Hexagon Plaza, la prima hub area del suo Metaverso. Un mondo virtuale fruibile da browser, senza l’utilizzo di dispositivi esterni, che assume il volto di una città futuristica multifunzionale.
Metaverso: nuova asset class?
L’immobiliare del Metaverso sarà una nuova asset class sulla quale gli investitori scommetteranno ed investiranno? Ancora presto per dirlo. Se il mercato del real estate reale oggi attraversa un momento di luci ed ombre – con molti dubbi che si profilano all’orizzonte, anche in conseguenza della fortissima spinta inflattiva e del rialzo del costo del denaro con il quale le banche centrali cercheranno di contenere la corsa dei prezzi – la cautela e la prudenza si impongono con gli investimenti in immobili “virtuali”.
Il nuovo report di Chainalysis intitolato “Real estate and gaming are on the rise in the metaverse” afferma che il settore immobiliare è per ora in ascesa costante e solida: da settembre 2019 a marzo 2022, i prezzi degli immobili virtuali basati su blockchain sono cresciuti dell’879%, a differenza di quelli “tradizionali” che, nel frattempo, sono cresciuti del 39%.
Occorre peraltro evidenziare un dato importante. Su 11 metaversi basati su Ethereum esaminati da Chainalysis, è emersa una spiccata attività speculativa. Leggendo i dati, la durata media dell’investimento appare cortissima. La maggior parte degli investimenti e dei progetti sarebbero operazioni di puro “flipping”, la tecnica spiccatamente americana di acquistare un immobile a un prezzo conveniente, rimetterlo a nuovo e poi rivenderlo velocemente sul mercato per farci un buon profitto.
Rispetto al mercato “reale” gli addetti ai lavori considerano il flipping come il “canarino nella miniera di carbone”, il dato in grado cioè di presagire un raffreddamento del mercato immobiliare. Questa volatilità del mercato non è dunque un buon segno per il real estate del metaverso.
Come diceva Keynes “investire con successo significa anticipare le anticipazioni degli altri” ma, per poter dire che siamo di fronte a una nuova asset class di investimento, occorrerà poter identificare quali metaversi sopravviveranno alla prima “evoluzione della specie” e aspettare il consolidarsi di molti elementi, non ultimo il destino delle criptovalute.
Gli articoli pubblicati sono stati realizzati da giornalisti e contributors di We Wealth e vengono forniti a Poste Premium a scopo informativo.
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