Con lo spettro della recessione che incombe sull’economia globale nel 2023, le obbligazioni high yield, ovvero la categoria obbligazionaria a più alto rendimento (ma anche a più alto rischio), sono sotto la lente d’ingrandimento, con il timore che possano subire turbolenze nei prossimi mesi a causa delle insolvenze. Ma è davvero così? Gli specialisti dell’high yield di ODDO BHF Asset Management guardano la situazione da un’angolazione diversa e vedono potenziali opportunità, proprio in questo momento.
Perché ora?
L’attuale contesto rimane particolarmente impegnativo, con tensioni geopolitiche, crisi energetica e una politica monetaria sempre più restrittiva, incentrata sul contenimento dell’inflazione anche a costo di una crescita molto più bassa. Nei giorni scorsi lo stesso Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha annunciato di aspettarsi una recessione tecnica in più della metà dei Paesi dell’Eurozona il prossimo inverno. A conferma di questi rischi, un ulteriore segnale di debolezza è arrivato dal fronte macro: in Germania, l’indice Pmi, che misura l’attività del settore manifatturiero è sceso a 45,7 punti in ottobre. Un dato che indica “un’intensificazione della fase negativa dell’economia tedesca all’inizio del quarto trimestre” e che “rafforza i segnali di un’imminente recessione nella principale economia dell’area dell’euro”, ha commentato Phil Smith, economista di S&P Global Market Intelligence.
In questo scenario, la performance delle classi di attività è stata finora (da inizio anno) decisamente negativa, segnando il peggior periodo dal 2008, ovvero dalla crisi finanziaria globale. Tuttavia, guardando al bicchiere mezzo pieno, “è la prova che il mercato ne ha già passate tante”, sottolineano da ODDO BHF Asset Management. In breve, queste variabili sono già presenti nei prezzi e nelle valutazioni attuali, dato che i mercati finanziari anticipano di diversi mesi ciò che accadrà a livello economico. Non solo. “I dati storici dimostrano che il segmento high yield si comporta bene di fronte a un rallentamento dell’economia e sta performando bene dopo un anno negativo”, aggiunge , CFA Global Head of High Yield della casa di gestione franco-tedesca. Ma è importante notare che la performance passata non è un’indicazione affidabile del rendimento futuro e non è costante nel tempo.
Un buon indicatore per decidere quando entrare è lo spread tra il rendimento delle obbligazioni high yield e quello dei titoli di Stato; più grande è lo spread, maggiore è il premio offerto per la detenzione di titoli di debito delle società più esposte al rischio di default.
Come si può vedere nel grafico sottostante, più alto è questo spread (750 punti base e oltre), maggiore è la probabilità di un rendimento positivo nell’anno successivo, così come il rendimento medio.
Il rischio di insolvenza fa davvero così paura?
Un altro aspetto da considerare è il rischio di insolvenza delle imprese. I tassi di default europei dovrebbero evolvere in modo più favorevole rispetto ai quelli globali. Un’analisi dell’agenzia di rating Moody’s mostra che il tasso di default societario globale rimarrà al 2,9% nello scenario di base, ossia al di sotto della media storica del 4,1%.
Per quanto ridotto, come gestire questo rischio? “I fattori chiave rimangono sempre: affidarsi a gestori capaci per la selezione di un credito di qualità” e, attraverso “l’applicazione di una rigorosa disciplina di vendita in caso di deterioramento del credito, evitare il default, che rimane il cuore della nostra filosofia”.
In generale, l’universo high yield presenta un “profilo di rischio/rendimento storicamente interessante“, nonché una “bassa correlazione con altre classi di attività“. Non bisogna infatti dimenticare che tra i vantaggi del segmento obbligazionario ad alto rendimento, guardando al caso specifico della situazione europea, c’è anche la correlazione storicamente bassa con i titoli di Stato e le obbligazioni societarie con rating elevato. In altre parole, quindi, si tratta di un segmento di mercato che può svolgere una funzione di diversificazione del portafoglio, portando tuttavia con sè un rischio di perdita di capitale.
Ecco, dunque, gli aspetti vincenti della strategia obbligazionaria ad alto rendimento che ODDO BHF Asset Management propone in quattro diverse soluzioni*: ODDO BHF Euro High Yield Bond, ODDO BHF Euro Credit Short Duration, ODDO BHF Global Credit Short Duration, ODDO BHF Global target 2026. Si tratta di una classe d’investimento da monitorare nel medio-lungo termine, con un avvertimento finale: “è importante che qualsiasi posizionamento graduale sia fatto con consapevolezza, accettando la volatilità e un contesto di mercato che potrebbe complicarsi nei prossimi mesi, ed è importante, infine, sapere che questi fondi presentano un rischio di perdita di capitale e un rischio di default” ha aggiunto Alexis Renaut.
*Prima di investire in qualsiasi classe di attività, si raccomanda vivamente ai potenziali investitori di informarsi dettagliatamente sui rischi a cui tali classi di attività sono esposte, in particolare sul rischio di perdita del capitale.