È scattata l’ora dei fondi comuni monetari. Questi strumenti, che acquistano debito a breve termine, forniscono riparo nelle fasi incerte dei mercati finanziari, come quella attuale. Ma non solo. Possono offrire anche rendimenti interessanti. Lo sostengono gli esperti di Groupama Asset Management, guardando allo scenario presente e futuro.
Un rifugio vantaggioso dalle turbolenze dei mercati
Gli investitori sono sempre più alla ricerca di strumenti a rischio più contenuto, di fronte all’incertezza dei mercati finanziari. I fondi monetari, che acquistano debito a breve termine, come BOT, pronti contro termine, certificati di deposito e commercial paper, con una scadenza inferiore ai 12 mesi, consentendo una rapida liquidabilità (è facile rientrare in possesso delle somme investite), rispondono a questa esigenza. A dimostrare il crescente interesse in questa fase di mercato verso i fondi comuni monetari è il rapporto di Morningstar sui flussi dell’industria del risparmio gestito europea, che ha evidenziato come a luglio siano usciti dai fondi a lungo termine europei 25,1 miliardi di euro. Per contro, sono entrati nei fondi monetari 5,9 miliardi netti.
Gli investitori li prediligono come rifugio durante i periodi turbolenti dei mercati, considerata la bassa correlazione che i fondi monetari hanno con le altre classi di attività (obbligazioni e azioni in particolare). Inoltre, i fondi monetari sono visti come ombrello contro le mosse restrittive di politica monetaria delle banche centrali, poiché sono meno sensibili al rialzo dei tassi. E proprio quest’ultimo aspetto potrebbe diventare ancora più significativo, guardando ai prossimi mesi.
“Le banche centrali non hanno scelta se non quella di sacrificare la crescita di breve termine e la stabilità finanziaria per contenere l’inflazione”, afferma Thomas Prince, Co-Head of Fixed Income di Groupama AM. Basti pensare che ad agosto l’inflazione nell’Eurozona è salita ulteriormente, attestandosi al record del 9,9% su base annua. E la corsa dei prezzi potrebbe non rallentare nel breve periodo, considerando le pressioni sulle materie prime derivanti dal conflitto russo-ucraino. Probabile quindi che “la normalizzazione non si fermerà”, nemmeno di fronte alla recessione prevista per la fine dell’anno, prosegue l’esperto di Groupama AM.
Secondo Prince, infatti, la Bce non tornerà indietro sui suoi passi con un taglio dei tassi di interesse, facendosi intimorire dal rischio di un rallentamento economico. “Le banche centrali – spiega – non combatteranno la recessione con politiche monetarie accomodanti”, come fatto finora, “ma saranno sempre più innovative, soprattutto la Bce”. Da un periodo di politica ultra-accomodante di durata e ampiezza storiche, quindi, gli investitori dovranno abituarsi a questo cambio di paradigma e a un approccio ormai restrittivo. Anche “il mancato rinnovo del TLTRO (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, cioè Operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, ndr) e l’accenno alla discussione sul Quantitative Tightening (ovvero la riduzione del bilancio) per una decisione entro la fine dell’anno confermano la volontà di normalizzazione” della Bce.
Insomma, oltre al rialzo dei tassi, che gli esperti di Groupama AM prevedono di ulteriori 75 punti base sia nella riunione di ottobre sia in quella di dicembre, “la fine del Quantitative Easing e il probabile mancato rinnovo del TLTRO fanno salire i premi su un orizzonte temporale inferiore a 1 anno”. Di fronte a questo scenario, Groupama AM si aspetta che entro la fine dell’anno, i fondi monetari possano offrire rendimenti tra il 2 e il 3%. E questa tendenza dovrebbe continuare anche nel 2023 con la probabile implementazione del Quantitative Tightening e le scadenze del TLTRO da parte della Bce.
Alla luce di queste considerazioni, Groupama AM mette a disposizione degli investitori quattro diversi strumenti monetari: Groupama Entreprises, Groupama Tresorerie, Groupama Monetaire e Groupama Ultra Short Term Bond. Una gamma piuttosto ampia di soluzioni tra cui scegliere per allocare parte della propria liquidità.