Rispetto all’immagine di mero controllo con cui veniva identificata fino a qualche anno fa, la divisione internal audit di Banca Generali sta allargando il suo perimetro, divenendo presidio a favore della trasparenza e della crescita
La Forgia (Banca Generali): “Nella mia direzione c’è tanta voglia di fare e mettersi a supporto dei colleghi. Il team sta crescendo e stiamo cercando nuovi profili di giovani che abbiano la determinazione di mettersi in gioco”
Non più solo un’area di mero controllo, ma presidio a favore della trasparenza e della crescita. È la nuova veste della direzione internal audit di Banca Generali, guidata dallo scorso ottobre da Maria Emilia la Forgia. Ex Unicredit e Deutsche Bank, ha fatto il suo ingresso nella banca private all’inizio dello scorso anno, per poi assumere le redini della funzione 10 mesi dopo. Una veloce evoluzione che rispecchia la strategia dell’amministratore delegato e direttore generale Gian Maria Mossa e della direzione human capital di Valentina Frezza, focalizzata sull’attrazione (e lo sviluppo) di giovani talenti.
Nelle intenzioni dell’istituto la crescita e il miglioramento di un organismo complesso come una banca passano anche dalla valorizzazione di controllo e rischio, ritenuti fondamentali per assicurare fiducia e trasparenza a tutti gli stakeholder. Il modo migliore per farlo, spiega a We Wealth, è guidare lo sviluppo dei talenti, dando spazio alle competenze formatesi nel confronto con le best practice di settore, come fatto da Banca Generali con la direzione internal audit. Come noto, l’internal audit di una società ha lo scopo di verificare l’adeguatezza dei sistemi di controlli interni, secondo piani annuali di verifiche e valutazione dei rischi basati su requisiti normativi. Rispetto all’immagine di mero controllo con cui veniva identificata fino a qualche anno fa, la funzione ha allargato notevolmente il suo perimetro all’interno dell’istituto, nel dialogo e confronto continuo con i diversi organi aziendali.
“Al presidio essenziale per le garanzie al mercato si aggiunge sempre di più il ruolo di advisor per guidare le scelte strategiche e operative più rilevanti, in modo da anticipare le tendenze e saper cogliere all’origine le potenziali criticità”, racconta la Forgia. Laureata in economia aziendale e specializzata in amministrazione, finanza aziendale e controllo presso l’Università Bocconi di Milano, ha iniziato il suo percorso nel 2007 in PwC come senior auditor, conducendo attività di revisione contabile di bilancio. Nel 2011 è entrata in Unicredit, conducendo attività di audit sulla banca italiana e sul gruppo e coordinando i processi di risk assessment e pianificazione. Poi, l’ingresso in Deutsche Bank nel 2016, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in group audit e in compliance. Fino all’arrivo in Banca Generali, di cui è responsabile della direzione internal audit dallo scorso ottobre.
“Nella mia direzione c’è tanta voglia di fare e mettersi a supporto dei colleghi. Il team sta crescendo e stiamo cercando nuovi profili di giovani che abbiano la determinazione di mettersi in gioco in un contesto professionale come il nostro, meglio se con skill in ambiti come Esg (Environmental, social, governance) e data analytics dove c’è bisogno di grande competenza”, aggiunge la manager. La tecnologia e la sostenibilità rappresentano infatti due filoni fondamentali per l’istituto. “La banca sta accelerando nell’analisi dei dati e nei test sull’intelligenza artificiale”, spiega la Forgia. “L’innovazione è un motore importante nelle dinamiche operative e di servizio e anche per noi è importante stare al passo e saper utilizzare al meglio i data analytics per rendere le verifiche sempre più efficienti ed efficaci”, conclude.
Maria Emilia la Forgia, responsabile della direzione internal audit di Banca Generali