La fotografia artistica sgomita tra i record d’asta dei capolavori della pittura e l’incedere irriverente delle immagini realizzate dall’intelligenza artificiale. Una posizione scomoda che fatica a ritagliarsi il giusto spazio in un panorama artistico in continuo mutamento. Dopo aver sofferto la sfida con i non fungible token (nft), che per un paio d’anni ha disorientato il mercato, ora il medium fotografico ottiene l’attenzione del ministro Sangiuliano che di recente ha dichiarato “la massima attenzione del ministero per le iniziative dedicate alla valorizzazione di questa forma d’arte”. Una forma d’arte: a tutti gli effetti. Non è un caso, infatti, che le prossime edizioni di MIA Photo Fair, la fiera più importante dedicata alla fotografia artistica in Italia, e di MIART, la fiera di Milano con la più ampia offerta cronologica di arte moderna e contemporanea, si terranno in concomitanza nell’aprile 2024 (dall’11 al 14 aprile MIA e dal 12 al 14 aprile MIART) e condivideranno i paglioni dell’Allianz MiCo a Milano in una cornice di eventi in città coordinata dall’amministrazione comunale. Scelta che suona come una legittimazione della fotografia come bene artistico.
L’opinione di un collezionista: intervista a Claudio Palmigiano
“L’integrazione della fotografia tra questi media è un processo cresciuto dalla seconda metà degli anni Novanta”, precisa Claudio Palmigiano, avvocato e collezionista milanese. “In quegli anni è maturato un contesto ambientale idoneo all’affermazione del medium: la pittura faticava e si cercava qualcosa di nuovo. La fotografia ha fornito le risposte di cui si aveva bisogno in quel momento. Da allora la fotografia d’autore è vista come un mezzo di espressione e non più come un fine”, prosegue l’avvocato Palmigiano. “Anche l’Associazione Acacia (associazione amici collezionisti di arte contemporanea italiana), di cui sono consigliere, sta contribuendo a questo processo di inclusione della fotografia nel sistema dell’arte attraverso le donazioni al Museo del Novecento di Milano. Ogni anno, infatti, doniamo un’opera dell’artista che si aggiudica il Premio Acacia a detta istituzione selezionando artisti che abbiano già un certo spessore internazionale e che siano di interesse per le collezioni museali. E tra questi artisti sono appunto compresi autori che utilizzano anche il mezzo fotografico che così aiutiamo a valorizzare”, aggiunge l’avvocato Palmigiano.
Claudio Palmigiano, avvocato e collezionista
Ma la fotografia ha faticato non poco in questo percorso, soprattutto in Italia. “In passato il problema più evidente, causa di un certo scetticismo nei confronti della fotografia, era rappresentato dal fatto che ogni singola immagine fotografica era stampata in un numero illimitato di copie, in base alle richieste del momento, e ciò rappresentava un limite dal punto di vista del mercato e del collezionismo. Ora, invece, l’introduzione del numero limitato di edizioni delle fotografie di artista ha segnato un grande cambiamento e gli artisti che utilizzano la fotografia come mezzo espressivo sono seguiti dalle più importanti gallerie del mondo. Ciò ha favorito l’inserimento di questi lavori nelle collezioni private e nei musei” prosegue l’avvocato Palmigiano. “Oggi possiamo dire che non esiste artista che produca opere fotografiche senza un’edizione limitata. La distinzione tra le opere di artisti e fotografi pian piano è venuta meno e anche la storia dell’arte lo testimonia. Gli artisti le cui opere più importanti sono fotografie sono molto più numerosi che in passato e li troviamo sempre più presenti nelle gallerie “generaliste” che partecipano alle fiere di arte contemporanea”, precisa l’Avv. Palmigiano.
Fotografia da collezione vs pittura: il mercato
Il mercato, tuttavia, non è ancora quello dei grandi numeri della pittura. Soprattutto con riferimento al 2023, anno in cui anche altri medium hanno registrato vendite sensibilmente inferiori a quelle del 2022. “Guardando al mercato della fotografia artistica 2023, l’impressione è che si stia attraversando un momento di riflessione. Gli ultimi risultanti delle aste lasciano poche certezze in quanto contaminati dalla paura della bolla speculativa e dal rischio delle opere invendute a causa dell’aumento dei tassi di interesse e del difficile contesto geopolitico internazionale”, prosegue l’avvocato Palmigiano. “Ciò ha fatto sì che l’offerta si concentrasse sugli artisti consolidati per rassicurare il mercato e i collezionisti. Se guardiamo all’ultima edizione di Paris Photo 2023 dello scorso novembre, la fiera più importante a livello globale dedicata a questo medium, ¾ degli stand in esposizione presentavano opere fotografiche “classiche”, di artisti consolidati già riconosciuti dal sistema. Anche le recenti mostre dedicate al medium in Italia si concentrano su artisti consolidati come Gabriele Basilico a Palazzo Reale a Milano, Mimmo Jodice alle Gallerie d’Italia di Torino, Tina Modotti a Palazzo Roverella a Rovigo e Letizia Battaglia che è ospitata nelle sale dello studio legale LCA di Milano. Ciò comporta come conseguenza lo spostarsi del mercato sulla fascia alta degli artisti. La fascia media di valore è molto meno ampia e gli artisti emergenti vanno intercettati ancora prima presso le gallerie più serie perché hanno una crescita velocissima”. Da Paris Photo 2023 emerge anche la crescita delle artiste donne che hanno rappresentato quasi la metà degli artisti in esposizione. “In altri tempi sarebbe stato impensabile un numero così alto. Le donne, in questo momento, stanno portando nel segmento quel qualcosa di nuovo che mancava”, aggiunge l’avvocato Palmigiano.
Shirin Neshat, Moon Song, 1995. Courtesy Collezione Palmigiano
Fotografia d’autore e intelligenza artificiale, il dibattito
Nel frattempo, le immagini realizzate dall’intelligenza artificiale bussano alla porta dei grandi eventi dedicati alla fotografia artistica e si propongono come bene da collezione per le generazioni più giovani anche se al momento faticano a trovare un riconoscimento sotto il profilo del diritto d’autore. “Di sicuro l’IA deve maturare una sua cornice giuridica solida. Questo è un elemento fondamentale per l’affermazione dell’AI nell’arte. La sezione Digital dedicata all’IA a Paris Photo 2023, e quindi la legittimazione ricevuta nella più importante fiera del segmento, è un primo importante passo, ma la vera legittimazione la si avrà quando questi lavori saranno inseriti nella sezione principale delle fiere e non in una sezione separata. Senza mai dimenticare che nella storia dell’arte sono pochi quelli che rimangono e quali e quanti ce lo dirà solo il tempo” conclude l’avvocato Palmigiano.
Tacita Dean, Bubble House (window), 1999. Courtesy Collezione Palmigiano
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