Come fare carriera nel mondo dei family office? Quali competenze sono necessarie per gestire il patrimonio, pianificare la governance e il passaggio generazionale delle imprese familiari? Per rispondere è utile delineare lo stato dell’arte dei family office oggi in Italia e le sue prospettive di evoluzione. Il censimento di questo universo è curato dal 2021 dall’Osservatorio Family Office di cui Josip Kotlar, Professore Ordinario di Strategia, Innovazione e Family Business del Politecnico di Milano, ha illustrato a We Wealth le principali evidenze della ricerca 2023 e le direttrici della nuova indagine 2024 che si avvierà a febbraio e i cui risultati saranno presentati a settembre.
Perché è un settore destinato a crescere
“La ricerca del 2023 ha identificato 219 Family Office (214 F.O. a fine 2022), di cui 107 Single Family Office (SFO), 94 Multi Family Office (MFO) professionali e 18 organizzazioni di origine bancaria. Poco meno della metà dei 107 Single Family Office censiti coesiste con un’impresa industriale, che genera la maggior parte della massa finanziaria gestita, e nel 27% dei casi questi Single Family Office derivano da eventi di liquidità. Fra le principali motivazioni che spingono le famiglie verso un evento di liquidità (cioè verso la cessione totale o parziale delle quote dell’impresa), emerge il disinteresse della next gen nel proseguire con la gestione dell’attività di famiglia (35,7% dei casi). È per questo che diventa sempre più comune la scelta di affidarsi a professionisti ed esperti di family office per la gestione di un patrimonio, spesso ingente, che richiede competenze molto diverse e difficilmente trovabili all’interno della famiglia, o in un unico fornitore” afferma Kotlar.
Quali competenze per i family office dei prossimi anni
La metà dei family office esistenti in Italia non ha più di 10 anni di vita e presenta combinazioni differenziate di competenze finanziarie, legali, gestionali e soprattutto relazionali, necessarie per questo compito. L’attività dell’Osservatorio ha evidenziato l’ampia diversificazione dei servizi che vengono richiesti, sottolinea Kotlar, dopo un evento di liquidità. “Chi si occupa di un family office non può essere solo un amministratore di patrimoni ma deve offrire una consulenza strategica ad ampio spettro. La figura necessaria è quasi comparabile ad un “general contractor” in grado di individuare le professionalità necessarie e coordinarle. Per il settore dei family office, ancora poco formalizzato o strutturato, questo non è un passaggio automatico. È proprio per rispondere a questo bisogno che parte a marzo il Percorso Executive Family Office Professional, promosso ed organizzato dalla business school del Politecnico di Milano, che intende mettere a disposizione di consulenti finanziari, avvocati, notai, commercialisti, manager e professionisti del settore uno strumento per rispondere alle nuove sfide delle famiglie imprenditoriali italiane”, spiega Kotlar.
Per Andrea Tavecchio, TEP e fondatore dello studio Tavecchio & Associati (TeA) che assiste dal 2008 clientela privata, famiglie, imprese, Trustee, fiduciarie e family office in materia fiscale e di pianificazione finanziaria, patrimoniale, successoria e di governance e codirettore di questo percorso di formazione: “Io credo che il ruolo di un family office (vero) sia contribuire alla longevità del patrimonio, sia tangibile che intangibile, di una famiglia. Qualunque accezione si voglia dare al termine famiglia. Per contribuire alla longevità del patrimonio un Family Office deve avere (o reperire sul mercato) una serie di competenze finanziarie, tecnologiche, industriali, fiscali, legali, come anche relazionali e psicologiche. In un ambiente dove ogni scelta influisce sulla longevità del patrimonio di una famiglia l’educazione continua è quindi essenziale. Il percorso di formazione di POLIMI Graduate School of Management vuole quindi intercettare questa esigenza di formazione olistica che arriva dal mondo dai Family Office.”
Leader, steward o guardiano? Stili di gestione a confronto
Gli stili di gestione delle dinamiche all’interno di una famiglia possono essere molto diversi: dalla leadership, necessaria per guidare un team di professionisti del family office e prendere decisioni informate, alla stewardship che punta sul lungo termine fino alla guardianship che abbraccia in maniera ampia protezione patrimoniale e benessere dei componenti della famiglia. Non si tratta di scegliere uno stile ma di trovare le configurazioni di governance e strategie di continuità sostenibili nel lungo termine per imprese familiari, holding di famiglia, single e multi-family office. Ma quali sono oggi le tipologie strategiche di F.O. più diffuse? Concentrando l’analisi sui Single Family Office italiani, dei 107 SFO censiti il 55,1% può essere definito “Family Portfolio Office”, mentre una buona fetta si configura come “Cassaforte di Famiglia” (il 26,2%). Infine meno del 20% dei Single Family Office italiani appartiene alle tipologie maggiormente professionalizzate e fortemente orientate all’imprenditorialità come il “Family Venturing Office” (7,5%) ed il “Family Office dinastico” (11,2%), conclude Kotlar.
Articolo tratto dal n° di febbraio di We Wealth.
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