Passato lo tsunami del coronavirus la maggior parte degli investitori si è rasserenata e ha recuperato l’entusiasmo perso
Gli investitori più anziani, se con i primi mesi del coronavirus non sono stati poi così tanto pessimisti, hanno rivisto la loro posizione (in senso negativo) in questi ultimi mesi
Passato lo tsunami del coronavirus, o meglio il periodo più duro dal punto di vista sanitario, la maggior parte degli investitori si sono rasserenati. E dunque la loro fiducia nel mercato finanziario è iniziata a salire. C’è da dire che c’è sempre un’ombra di scetticismo e di paura, ma i dati sono in calo. E dunque se prima più del 75% degli investitori “giovani” pensava che una recessione fosse imminente, adesso la percentuale è scesa al 70%. La poca fiducia che è stata recuperata è direttamente collegata al calo delle vittime da coronavirus e dalle conseguenti riaperture nei vari paesi.
C’è però da sottolineare che i più anziani non la pensano allo stesso modo. E infatti se durante il periodo più critico, quando la crisi sanitaria era un’emergenza mondiale, solo il 60% pensava ad una possibile recessione, adesso la percentuale è salita al 69%. Secondo questi investitori non ci sarebbe dunque da essere tanto sereni e ottimisti perché una crisi sarebbe alle porte. Per il momento queste aspettative non hanno però fatto cambiare il posizionamento nei vari portafogli. Ma c’è anche da dire che i pensionati, rispetto ai clienti attivi (chi lavora), hanno tendenzialmente investimenti meno esposti sul mercato finanziario. E dunque probabilmente non avranno da fare molti spostamenti nel lato portafogli.