Grazie al ruolo proattivo dei cf non abbiamo vissuto il disinnamoramento verso gli investimenti
Il covid mette in discussione modelli operativi, produttivi e distributivi vecchi e ormai superati
Una maggiore presenza femminile – principio cardine della sostenibilità – può essere solo positiva per lo sviluppo della consulenza finanziaria
“La pandemia ci ha reso degli investotori più consapevoli e meno frettolosi – ha confermato Pietro Martorella, amministratore delegato Axa Investment Managers Italia – Vediamo una crescita di interesse e di consapevolezza tanto dell’industria quanto dei clienti finali sui temi della sostenibilità, e della diversità in particolare. Vediamo un interesse significativo su prodotti Esg. Quella che per una strategia di marketing è diventata mainstream. La scelta dei prodotti sostenibili è ormai una strada tracciata”.
Il ruolo dei consulenti finanziari
La pandemia ha avuto un effetto importante anche sul ruolo dei consulenti finanziari. Come osserva Paola Pietrafesa, amministratore delegato e direttore generale Allianz Bank Financial Advisors, “avevamo messo in conto un calo della raccolta tra il 20 e il 25% nel 2020, sia per il tema dell’isolamento, che non facilitava la relazione personale cliente/consulente, sia per quello della fortissima volatilità di marzo. Siamo stati sorpresi da un comportamento virtuoso dei clienti, che non solo non hanno disinvestito spinti dall’emotività dei mercati e del momento, con il rischio di capitalizzare perdite difficilmente recuperabili, ma anzi hanno colto le opportunità che il mercato offre. La spiegazione che ci siamo dati, è che rispetto alle crisi passate l’emotività è stata molto più gestita dal cliente stesso che ha fatto dei passi avanti rispetto al passato di quella che è la comprensione dei fenomeni di mercato ma sicuramente un ruolo fondamentale in questo comportamiento è da ascrivere ai consulenti finanziari”. Come rileva la ricerca Censis, l’81% del campione di clienti intervistato si dichiara infatti molto soddisfatto dal consulente, anche per il supporto avuto nel periodo dell’emergenza.
La diversity conta
“Il covid mette in discussione modelli operativi, produttivi e distributivi vecchi e ormai superati, che possono essere scardinati grazie alla tecnologia. Il modus operandi di qualunque attività ante-covid era una barriera all’entrata per le donne. Anche il canale dei consulenti finanziari sta vedendo un cambio di paradigma lontano dalla compresenza fisica col cliente. E questo può avvantaggiare anche le donne e permettere di superare i pregiudizi. Una maggiore presenza femminile – principio cardine della sostenibilità – può essere solo positiva per lo sviluppo della consulenza finanziaria – ha affermato Pietrafesa – Donne nelle reti di consulenza ce ne vorrebbero tante di più, per la capacità di ascolto, l’empatia, l’ambizione alla perfezione, l’attenzione al particolare, il sostegno psicologico. Tutti elementi che fanno parte della natura delle donne e che sono centrali nella prestazione del servizio di consulenza finanziaria. Grazie a questo si potrà pensare ad un benessere collettivo che fonda le proprie radici nell’enfatizzazione della diversità”.
Lo stesso dicasi per la gestione dei fondi. Come riflette Carla Scarano, senior portfolio manager azionario Anima Sgr, “all’interno di un team omogeneo è molto elevata la probabilità di impantanarsi nelle logiche del group thinkinge che potrebbe portare al bias di comportamento dell’effetto gregge, lo stesso che ha portato alla crisi dei subprime, mentre una diversità, che però va sostenuta e favorita ma anche guidata, può portare a ottimi risultati gestionali anche in contesti difficili come quello attuale”.