Dentro alla collezione d’arte di Fedez
“X” al posto degli occhi, sorrisi sgargianti in mezzo alle corolle dei fiori. Sono i tratti dei pupazzi di peluche o resina che popolano le stanze dei giochi di casa Ferragnez: vere e proprie opere d’arte, che il rapper tranquillamente maneggia e lascia maneggiare ai piccoli di casa. Sono creazioni del newyorkese KAWS (al secolo Brian Donnelly, 1974) e del maestro giapponese della “kawaii” art Takashi Murakami (1962).
KAWS, Kurfs, 2.655.000 dollari da Christie’s nel 2019
KAWS
Gli occhi cruciformi dei pupazzi di KAWS – spesso parodia dei personaggi più noti dei cartoon, come Topolino, i Simpson, Spongebob, i Puffi – hanno raggiunto quotazioni di tutto rispetto in asta, apprezzati soprattutto sulla piazza di Hong Kong: quivi, il primo aprile 2019, due suoi lotti sono stati aggiudicati per l’equivalente di 14,7 milioni di dollari Usa. L’opera di KAWS fonde arte in senso stretto e design. Mescola pittura, murales, scultura di larga scala e street art (che Fedez a più riprese ha dichiarato di amare) nonché design grafico e di produzione. Con sofisticato umorismo, KAWS si appropria del mondo dell’animazione e non disdegna collaborazioni con marchi globali, come Louis Vuitton.
Murakami
Takashi Murakami – fra i più acclamati artisti asiatici del dopoguerra – è il maestro del “carinissimo”, il papà della pop art giapponese, il cosiddetto Superflat, “superpiatto”, uno stile colorato e bidimensionale, solo apparentemente superficiale. Il suo record personale risale al 2008, quando qualcuno da Sotheby’s acquistò una sua opera (l’onanistica My Lonesome cowboy, 1998) per 15,1 milioni di dollari. Ciò che troneggia a casa di Fedez e Chiara Ferragni è però il suo fiore sorridente, sotto forma di cuscino/i. Quello gigantesco, avvistato nella stanza dei giochi. Le quotazioni per uno dei fiori di peluche originali di Murakami partono da diverse centinaia di dollari, per arrivare a diverse migliaia. «Ho sempre realizzato peluche», ha spiegato Murakami in un’intervista (2018). «Vent’anni fa (quindi nel 1998, ndr) ho iniziato a lavorare con un’azienda che trasformava i miei fiori in peluche. Ancora oggi produco un giocattolo ogni due mesi».
Murakami, molto generoso, è solito regalare le sue margheritone colorate agli amici più cari, fra cui proprio KAWS: «Una delle prime volte che sono andato a trovare Takashi nel suo studio in Giappone, mi ha regalato un cuscino di fiori di due metri”, ricorda Brian Donnelly. «Sono sempre stato toccato dal sostegno e dalla generosità di Takashi». Anche Murakami rientra fra gli artisti che hanno collaborato con LVMH. Le sue opere sono state esposte anche al Guggenheim Museum Bilbao, al MoMA PS1, al Mori Art Museum, al Garage Museum of Contemporary Art, al Brooklyn Museum, al Museum für Moderne Kunst e il Museum of Contemporary Art Chicago.
L’amore di Fedez per le arti visive
Il rapper ha sempre dichiarato di non acquistare arte per investimento, ma di farsi guidare dal suo gusto, non disdegnando nella sua attività professionale collaborazioni con artisti contemporanei italiani della levatura di Francesco Vezzoli, ma anche Fabio Viale, Rae Martini, come ci aveva raccontato lui stesso. La sua non è una passione nuova, avendo fatto il liceo artistico. In pochi sanno che l’artista – come da lui stesso dichiarato – da giovanissimo lavorò come archivista presso la Fondazione Pomodoro, periodo di cui ricorda volentieri la mostra di Jannis Kounellis, Atto Unico (24/09/2006 – 11/02/2007).
La collezione di opere d’arte di Fedez: la “Gioconda” con il piccolo Leone
Oltre a KAWS e Murakami, Fedez ama Ron English (Dallas, 1959) e Jeremyville, di cui colleziona da sempre i giocattoli in vinile. Con Mr Brainwash (al secolo Thierry Guetta, 1966), il legame è più sentito: “Sig. Brainwash – L’arte di accontentare” è il titolo del suo terzo album. È inoltre di Mr Brainwash la “Gioconda” con il piccolo Leone (Vittoria non era ancora nata all’epoca), più volte vista nel primo attico di Citylife a Milano. Di questo artista Fedez ha dichiarato di apprezzare «il fatto che non segua le logiche di mercato».
Mr. Brainwash
Fra le sculture che spiccano nella collezione di Federico “Fedez” Lucia, quella che raffigura un omino Lego in versione gigante, sezionato per metà in modo da mostrare la sua anatomia. L’autore? Jason Freeny, artista newyorkese che ricrea l’anatomia interna dei giocattoli più popolari (Barbie, Topolino, Lego). Senza dimenticare i giocattoli di culto della nipponica Medicom (fondata nel 1996), capace di trasformare comuni giochi in preziosi oggetti da collezione, come quelli ispirati alla serie Bearbrick, Tron e Kubrik, fra i più amati dal cantante e content creator italiano. Quanto vale la collezione d’arte di Fedez? Difficile dirlo, l’artista per ora ha scelto di non comunicarne il valore finanziario, proprio per il suo approccio da non investitore. Chissà che le cose non cambino con il (possibile) divorzio.