Nel 2019 i clienti Hype minorenni sono triplicati rispetto all’anno precedente
Gli “Hyper” under 18 tendono a risparmiare come gli over 30 e più degli over 40
Gli strumenti finanziari digitali possono aiutare i più giovani ad acquisire maggiore consapevolezza nel loro rapporto con il denaro, contribuendo ad accrescere l’ educazione finanziaria. Questo il risultato di un’indagine a cura dell’ufficio studi Hype, condotta su un campione di 89mila clienti Hype under 18 (che rappresentano circa l’8% della customer base totale). Un esito che conferma quanto emerso dal Rapporto Ocse Pisa 2018, secondo cui, nonostante le scarse competenze finanziarie degli studenti italiani, a parità di tutte le altre condizioni, i quindicenni titolari di un conto bancario (il 43,5% del totale) e quelli che hanno effettuato almeno un acquisto online (74%) registrano competenze superiori tra i 20 e i 28 punti in più rispetto alla media nei test che misurano le loro conoscenze nel settore.
Analizzando il comportamento degli utenti junior che si affidano alla soluzione di gestione del denaro proposta dalla challenger bank (disponibile a partire dai 12 anni), il segmento dei più giovani mostra abitudini evolute di spesa e risparmio. In particolare, l’indagine di Hype rivela che nell’ultimo anno, il 12,4% dei risparmi accantonati dai clienti Hype under 18 è stato destinato all’intrattenimento e oltre il 10,3% a elettronica e software. La ricerca evidenzia come, potendo gestire i propri soldi direttamente dall’app, gli hyper under 18 siano in grado di compiere azioni simili a quelle degli adulti: è significativo che i minorenni tendano a risparmiare come gli over 30 e più degli over 40 (il 2,4% sul totale speso, contro l’1,6% dei quarantenni). Fanno meglio solo i ventenni, con una quota del 3,5%.
Sempre facendo riferimento all’ultimo anno, se si guarda alle spese principali, i dati mostrano una spiccata prevalenza degli acquisti di abbigliamento (22,5%) e delle spese per ristoranti e caffè (9,1%), seguiti dalle spese per intrattenimento (8,8%) ed elettronica (4,8%). Tuttavia, sottolinea lo studio, la pandemia e le conseguenti misure di lockdown hanno modificato notevolmente le abitudini di spesa dei più giovani. Ad esempio, le spese in ristoranti e caffè sono diminuite dell’82%, quelle in trasporti del 70% e quelle in viaggi e vacanze di oltre il 77%. La spesa online, al contrario, è aumentata circa del 56% e la spesa in prodotti per la casa è salita del 30%. Sono precipitati i numeri degli acquisti per cultura (oltre 32%) e di prodotti per la cura del corpo (-36%). Infine, è aumentata la spesa per le donazioni (+14%) che in circostanze normali non rientra tra le voci preferite degli Hyper più giovani.