Qual è stato il rendimento dei beni di lusso da investimento?
Quanto rendono i pleasure asset? Nell’ultimo anno (i 12 mesi fino al 30 giugno 2023) il rendimento dei beni di lusso da collezione è stato del 7%. Lo certifica l’indice Knight Frank Luxury Investment (KFLII), che tiene conto di un paniere ponderato di 10 oggetti da collezione (arte, orologi, automobili, diamanti colorati, vini, borsette, whisky, gioielli, mobili, francobolli). Una performance migliore rispetto alle abitazioni nel centro di Londra (-1% nello stesso periodo), all’FTSE 100 (+5%), all’oro (+1). A ben guardare però, si tratta dell’andamento meno robusto dal secondo trimestre 2021.
Vini da collezione: Borgogna e Champagne tirano giù la performance del vino di lusso
Il report infra annuale di Knight Frank punta il faro sul rallentamento dei mercati del vino e delle auto d’epoca, segmenti in cui in passato rialzi a due cifre hanno spesso sostenuto la performance dell’indice. In particolare, la frenata del settore dei vini di lusso è imputabile alla Borgogna: i prezzi di quei vini, cresciuti del 367% fino all’inizio dell’autunno del 2022, hanno raggiunto il massimo e da allora sono scesi di almeno il 9%. E continueranno il loro declino, sottolinea Nick Martin di Wine Owners, redattore dell’indice Knight Frank Fine Wine Icons Index (KFFWII).
Inoltre, prosegue l’esperto, «mentre la Borgogna è caratterizzata dalla scarsità, quello dello Champagne è un mercato che arriva a una produzione di milioni di bottiglie per ogni annata», la cui domanda è sensibile al prezzo. Si assiste ora a una «stagnazione delle vendite». Ad ogni modo, «in questo contesto, l’indice KFFWII, beneficiando della sua composizione bilanciata, è salito del 5% nell’ultimo anno ed è rimasto piatto fino ad oggi». Alcuni mercati tuttavia, «come il Sudafrica (+11%) e l’Australia (+8%) hanno registrato una forte crescita quest’anno.
Emerge l’ottima performance dei vini italiani, segno del grande potenziale del settore. Tutti i grafici sono cortesia di Knight Frank
Quanto hanno reso le auto classiche?
Per quanto riguarda le auto classiche, il report evidenzia una “marcia indietro”. Secondo la società di analisi dei dati di settore HAGI, le prestazioni delle auto d’epoca sono state altalenanti. Afferma Dietrich Hatlapa (HAGI): «Dopo una forte performance nel 2022, quando il valore delle auto d’epoca più investibili è aumentato del 25%, quest’anno il mercato ha ingranato la retromarcia a causa di fattori macroeconomici come l’aumento dei tassi d’interesse e dell’inflazione».
Stando all’indice HAGI Top, prezzi sono scesi di quasi il 7% nel primo semestre ‘23. Per quel periodo, la Ferrari ha registrato il calo maggiore nelle quotazioni: -15%. Tuttavia, nella seconda metà dell’anno la casa di Maranello ha messo a segno il suo nuovo record storico, quasi oscurando le opere d’arte sotto il martelletto nella marquee week di novembre a New York. A dire il vero, secondo gli osservatori più attenti, sentiti da We Wealth, il prezzo raggiunto dalla Ferrari 330 LM 250 GTO del 1962 è decisamente inferiore a quanto alcuni collezionisti sarebbero stati disposti a pagare fino al 2022.
Ma il raffreddamento dei motori non sta interessando tutti i marchi delle automobili da collezione. L’indice Lamborghini di HAGI è in crescita del 9% quest’anno, così come il nuovo indice BMW. Commenta Dietrich: «Queste auto tendono a essere di produzione un po’ più recente e ad avere prezzi bassi per i collezionisti». Nugoli comunitari di collezionisti si sono creati attorno a «modelli iconici come la Miura».
I rendimenti dei whisky da collezione
E il whisky? È rimasto il sovrano dei pleasure asset, guardando al decennio passato (sempre fino al 30 giugno 2023). Tuttavia è in arrivo una decisa virata nelle performance. Le bottiglie rare di whisky sono l’unica classe d’investimento del KFLII a registrare una performance annuale negativa (-4%, dati Rare Whisky 101). Andy Simpson, consulente di settore con la sua Simpson Reserved: «Le vendite di bottiglie di valore più elevato (oltre le 5.000 sterline) hanno subito un ralletamento a causa di questioni geopolitiche, sociali ed economiche. Alcuni marchi hanno ancora ottenuto buoni risultati, mentre il leader del mercato per volumi, Macallan, ha subito perdite particolarmente pesanti, con il suo indice che ha segnato il -12% negli ultimi dodici mesi». C’è però un’analogia con la Ferrari: se è vero che il marchio – nel suo segmento da collezione – ha registrato un calo nei rendimenti, è stato proprio un lotto con la sua etichetta a guadagnarsi non solo il titolo di whisky più costoso dell’anno, ma anche di tutta la storia delle aste.
Rendimenti ad arte
Il pleasure asset più importante resta l’arte. L’indice KFLII svela una crescita del 30% sui 12 mesi (dati All Art di AMR). Tuttavia i dati delle vendite in asta primaverili (e autunnali, ndr) suggeriscono che la crescita sta già iniziando a rallentare, dopo la ripresa post pandemia. Sebastian Duthy di Art Market Research osserva che «i tempi in cui le migliori case d’asta per vendere si affidavano alle tre D – Death, Debt, Divorce (morte, debito e divorzio, ndr) – sono ormai lontani». Sfogliando il sito di Sotheby’s (non solo di Sotheby’s…) si noterà che il numero delle aste è decisamente inferiore a quello delle vendite private più disparate: dalle scarpe da ginnastica alle stoviglie di lusso, dalle penne agli accendini.
Le vendite pubbliche di opere d’arte sono sempre più uno strumento di marketing per attirare nuovi collezionisti verso il sempre più popolare settore del lusso. «E se è vero che le migliori opere di Picasso, Warhol e altri continuano a raggiungere prezzi da capogiro, i pezzi meno iconici di questi artisti spesso faticano a raggiungere le stime». Prosegue Duthy: «l’indice All Art ‘Top Traded’ di AMR traccia il segmento più liquido del mercato, analizzando solo gli artisti che hanno avuto 30 o più vendite nel biennio. Dominano le opere dei maestri impressionisti, moderni e contemporanei; i valori medi si sono mossi poco dal 2016».
Orologi, borsette, diamanti colorati
Gli investimenti di piacere indossabili – gioielli e orologi soprattutto – sembrano mantenere intatto il loro fascino. L’indice AMR Watch è salito del 10%, ma «è possibile che si verifichi una correzione per alcuni stili di orologi molto pubblicizzati», ritiene Sebastian Duthy. «Christie’s ha avuto una stagione eccezionale di vendite nel settore dei gioielli, si pensi solo alla collezione di Heidi Horten», la singola più costosa mai venduta». È stata Christie’s a vendere il gioiello più costoso dell’anno, l’anello con il diamante da oltre 17 carati “Blue Royal”.
I diamanti colorati continuano a suscitare la passione dei collezionisti. Si pensi solo alla classifica dei preziosi più costosi di tutto il 2023: è presente un solo diamante incolore. Miri Chen della Fancy Color Research Foundation: «Si assiste a un aumento delle vendite di diamanti colorati. Molti scelgono di aumentare la quota di diamanti fancy color a scapito degli incolori». Secondo i dati della FCRF, «i diamanti rosa hanno registrato la più sostenuta crescita dei prezzi sul lungo termine; i diamanti gialli sono aumentati negli ultimi 12 mesi».
LE OPPORTUNITÀ PER TE.
Lo sai che i beni di lusso possono essere ottimi asset per la diversificazione del portafoglio? Sai a quali professionisti rivolgerti?
Gli advisor selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.
TROVA IL TUO ADVISOR