È importante sapere che il Bear Market non dura per sempre. Mediamente ha una durata di un anno, un anno e mezzo
Il valore del portafoglio del cliente è tornato al valore iniziale
Warren Buffett
Durante i periodi di mercato orso – ovvero, quando si verifica una diminuzione dei prezzi delle attività finanziarie per un tempo relativamente lungo – sui giornali come sui social il trend è quello di non farsi prendere dal panico e di non disinvestire.
Questi consigli sono supportati anche dai grafici di lungo periodo relativi ad indici quali, ad esempio, lo Standard&Poor’s, il Down Jones o l’azionario globale.
Per questo motivo, come si può notare anche dall’analisi dei sopra citati indici, disinvestire in questa fase, quando non è strettamente necessario, può comportare delle perdite, che potrebbero invece essere evitate mantenendo il portafoglio d’investimento, soprattutto quando questo risulta equilibrato, diversificato e ben correlato.
La storia che vi sto per raccontare è vera ed è frutto di un’esperienza personale che mi ha profondamente colpito: una decisione errata che ha portato, per il cliente, ad una perdita di denaro e, per me, ad una sconfitta professionale.
I fatti
Questa storia tratta di un portafoglio di investimento che ho creato insieme ad un mio cliente in data 6 settembre 2019.
Dopo aver individuato il suo profilo di rischio e il suo orizzonte temporale, decidemmo insieme di investire della nuova liquidità in un portafoglio ben diversificato con investimenti in 16 differenti comparti di 11 diverse società di gestione di prim’ordine, in cui riponevo – e ripongo – massima fiducia.
Il portafoglio che si era venuto ha creare era così composto: 50,94% obbligazionario, 46,75% azionario e 2,31% assets alterativi.
I primi mesi successivi all’investimento, a seguito di mercati positivi, portarono a un incremento di valore veloce, che faceva ben sperare per un’ulteriore futura crescita, anche in base alle scelte di investimento mirate che avevo fatto.
Con l’avvento del COVID-19 a fine febbraio, quindi solo cinque mesi dopo l‘investimento iniziale, tutti i mercati subirono un forte calo, nessun settore escluso; conseguentemente ed inevitabilmente anche il portafoglio di investimento in questione subì una perdita.
La riduzione del valore del portafoglio cliente non era però nulla di preoccupante, soprattutto in relazione al forte calo dell’intero mercato finanziario; questo perché i fondi difensivi che vi facevano parte stavano svolgendo il loro compito.
Ricevetti comunque la telefonata del mio cliente che, impaurito, mi chiese di uscire e di liquidare l’intero portafoglio prima che fosse troppo tardi.
Durante questo primo confronto cercai di rassicurare il mio cliente, facendogli notare che il calo del portafoglio non era così eccessivo come poteva apparire.
Gli ricordai inoltre che durante la crisi del 2018 avevamo mantenuto l’investimento intatto e, in pochi mesi, non solo avevamo recuperato la perdita accumulata, ma avevamo raggiunto anche un ottimo guadagno.
In un primo momento riuscii quindi a calmare il cliente per evitare di farlo incorrere nel tipico errore a cui molti investitori vanno incontro quando il mercato è in discesa: disinvestire in perdita.
L’errata decisione di disinvestire
Le telefonate del mio cliente continuarono, quasi giornalmente, sempre con la stessa richiesta: disinvestire.
La diversità di questa crisi e l’impossibilità di prevedere quando sarebbe finita lo portarono a pensare che i suoi investimenti sarebbero sprofondati in modo irrimediabile.
Si aggiunsero anche le pressioni da parte della moglie del mio cliente, su preciso consiglio di un’amica bancaria: vendere tutto subito per rientrare nel momento di risalita del mercato.
Nessuna crisi è uguale alle altre, ma tutte hanno una durata simile e, dopo il calo, c’è il ritorno a un mercato toro, quindi ad una fase in cui il mercato azionario è in rialzo.
Ecco perché, personalmente non avevo alcun dubbio che la decisione corretta fosse quella di mantenere intatti gli investimenti.
Tuttavia, alla fine, dovetti cedere e assecondare le richieste del mio cliente: non ebbi altra scelta se non disinvestire l’intero portafoglio.
L’epilogo
Ad oggi 3 giugno 2020, con il problema Covid-19 apparentemente sotto controllo, il valore del portafoglio del cliente è tornato al valore iniziale del 6 settembre, recuperando, in appena tre mesi, interamente la perdita.
Purtroppo il cliente, avendo richiesto la liquidazione nel momento sbagliato a causa della paura e di consigli inappropriati, oggi si ritrova sul conto corrente una somma di denaro inferiore e sta ancora attendendo le indicazioni da parte dell’amica bancaria sulla migliore strategia di rientro.