Gli economisti di Morgan Stanley confermano le loro previsioni su una ripresa a “V”
Secondo la banca d’affari americana l’attività economica globale tornerà ai livelli di pre-covid entro il quarto trimestre 2020
Sono tre, a detta degli economisti, i motivi principali che indicano che la recessione sarà acuta ma breve:
- Non si tratta di uno shock endogeno scatenato da enormi squilibri;
- Le pressioni di deleveraging (ndr, alleggerimento del debito) saranno più moderate;
- Il sostegno politico alla crisi è stato decisivo, consistente e sarà efficace nello stimolare la ripresa
Su questo ultimo punto, gli economisti ritengono che i policymaker non allenteranno le misure di sostegno all’economia nel breve termine, con un orientamento che rimarrà accomodante sul fronte della politica monetaria da parte delle banche centrali e un ulteriore sostegno fiscale negli Stati Uniti. Questo alla luce dell’“elevato tasso di disoccupazione e dell’impatto sproporzionato (ndr, della crisi del coronavirus) sulle famiglie a basso reddito”.
Secondo Morgan Stanley, l’evoluzione della pandemia e lo sviluppo del vaccino sono le due variabili chiave che determineranno il percorso della ripresa. “Nel nostro scenario base – scrivono gli economisti, facendo riferimento alla prospettiva di un vaccino ampiamente disponibile entro l’estate del 2021 – ipotizziamo che entro l’autunno si verificherà una seconda ondata di contagi, ma che questa sarà gestibile e comporterà lockdown circoscritti”.
C’è da dire che, come ricorda Bloomberg in un articolo, non tutti sono così ottimisti: la view di Morgan Stanley è in contrasto con outlook più conservativi come quello del Fondo monetario internazionale. Gita Gopinath, capo economista dell’Fmi, nel corso di un recente intervento sulle prospettive per l’economia globale ha parlato infatti di una “profonda incertezza” sulla ripresa, che si prospetta più lenta del previsto.