Facile.it ha esaminato le previsioni dei Futures (aggiornate al 19 gennaio) scoprendo che le rate dei mutui variabili italiani potrebbero iniziare a calare dal secondo trimestre
Cresce l’età media dei richiedenti, dai 38 anni del 2022 a oltre 40 anni nel 2023. Variazione legata al crollo del peso percentuale degli under 36
La prima riunione dell’anno della Bce è ormai alle porte. Secondo gli analisti, Christine Lagarde manterrà invariati i tassi e ribadirà il suo approccio dipendente dai dati. Ma quando inizieranno a calare le rate dei mutui a tasso variabile? Per rispondere a questa domanda Facile.it ha analizzato i Futures sugli Euribor (che rappresentano le aspettative dei mercati), considerando un finanziamento sottoscritto a gennaio 2022.
Ipotizzando che l’importo del mutuo – della durata di 25 anni – sia di 126mila euro, si evidenzia come la rata sia arrivata a toccare i 752 euro a dicembre 2023 ma potrebbe scendere a 742 euro a partire dal secondo trimestre di quest’anno, calare di altri 30 euro nel terzo trimestre (a 712 euro) fino a chiudere l’anno a 657 euro. In altre parole, si parlerebbe di quasi 100 euro in meno entro dicembre. Allungando l’orizzonte temporale, a giugno 2025 la rata potrebbe scivolare a 633 euro, ovvero circa 120 euro in meno. “Christine Lagarde ha dichiarato che i primi tagli dei tassi Bce potrebbero arrivare per l’estate ma, come noto, l’Euribor (l’indice di riferimento per i tassi variabili) tende spesso ad anticipare le decisioni della banca centrale, pertanto non è da escludere che i primi benefici sulle rate dei mutuatari possano arrivare già a partire dal secondo trimestre di quest’anno”, osservano gli esperti di Facile.it.
Cresce l’età media dei richiedenti a 40 anni
Intanto, l’aumento dei tassi di interesse si riflette sui principali valori economici legati ai mutui. Secondo l’Osservatorio congiunto di Facile.it e Mutui.it, realizzato su un campione di oltre 600mila richieste di mutuo raccolte online lo scorso anno, la richiesta media è stata pari a 127.595 euro nel 2023, vale a dire l’8% in meno rispetto al 2022. Stabili la durata media del piano di ammortamento (intorno ai 25 anni) e il valore dell’immobile oggetto di mutuo (leggermente inferiore ai 200mila euro), mentre cala il loan to value (il rapporto tra il valore dell’immobile e il finanziamento richiesto) dal 76% del 2022 al 71% del 2023. Parallelamente, cresce l’età media dei richiedenti, da 38 a oltre 40 anni; una variazione legata principalmente al crollo del peso percentuale degli under 36, scivolato dal 50% del 2022 al 39% del 2023.
Mutuo giovani under 36: le novità del 2024
Giovani che, tra l’altro, dovranno fare i conti con le novità introdotte dalla Legge di bilancio 2024. La Manovra è intervenuta infatti sul Fondo di garanzia per la prima casa, includendo tra i beneficiari le famiglie numerose in aggiunta alle categorie prioritarie già identificate. Oltre a giovani coppie, under 36, single con figli minori conviventi e abitanti di case popolari, ne potranno beneficiare anche i nuclei familiari con tre, quattro e cinque o più figli minori di 21 anni con un Isee rispettivamente inferiore a 40mila, 45mila e 50mila euro. Si interrompe però la possibilità di rinegoziare con la propria banca il mutuo variabile verso un contratto fisso a un tasso definito e si rimuovono le esenzioni sulle imposte di registro, ipotecaria e catastale e credito d’imposta per gli acquisti soggetti a Iva per chi ha un’età inferiore ai 36 anni.