La Manovra interviene in primis sul Fondo di garanzia per la prima casa, includendo tra i beneficiari le famiglie numerose
Si interrompe la possibilità di rinegoziare con la propria banca il mutuo variabile verso un contratto fisso a un tasso definito
Nuovo anno, nuove regole per chi desidera comprare casa. La Legge di bilancio 2024, recentemente approvata dalla Camera, ha introdotto una serie di modifiche alla normativa sui mutui. “11 milioni di italiani maggiorenni under 36 avranno bisogno di più liquidità per far fronte alle spese iniziali per accendere un finanziamento”, dichiara a We Wealth Nicoletta Papucci, direttore marketing di MutuiOnline.it. “Saranno felici solo i nuclei con tre o più figli, che rappresentano meno del 3% delle famiglie italiane”. Ma cosa cambia?
Fondo di garanzia per la prima casa
La Manovra interviene in primis sul Fondo di garanzia per la prima casa, includendo tra i beneficiari le famiglie numerose in aggiunta alle categorie prioritarie già identificate. Oltre a giovani coppie, under 36, single con figli minori conviventi e abitanti di case popolari, ne potranno infatti beneficiare anche i nuclei familiari con tre, quattro e cinque o più figli minori di 21 anni con un Isee rispettivamente inferiore a 40mila, 45mila e 50mila euro. Il valore massimo del mutuo (250mila euro) rimane invariato, così come il meccanismo che prevede il 50% di garanzia statale a meno di avere un Isee inferiore a 40mila euro e chiedere un mutuo oltre l’80% del valore dell’immobile, caso in cui si può ottenere una garanzia fino all’80% (che sale al 90% per le famiglie numerose).
Mantenere la garanzia in caso di surroga
“La seconda novità è la possibilità di mantenere la garanzia anche in caso di surroga del mutuo originario, opportunità molto interessante considerando il calo dei tassi previsto quest’anno che sicuramente porterà molti mutuatari a comparare le offerte e cercare la surroga più conveniente”, osserva Papucci, ricordando come al Fondo di garanzia prima casa vengano inoltre assegnati 282 milioni di euro, rispetto a 430 milioni per il 2023 e ai 250 milioni per il 2022.
Mutuo under 36: via le esenzioni sulle imposte
Le ultime due novità riguardano invece agevolazioni non più valide. “Si interrompe la possibilità introdotta nella Manovra 2023 di rinegoziare con la propria banca il mutuo variabile verso un contratto fisso a un tasso definito – che, bisogna dire, aveva avuto poco successo – e si rimuovono le esenzioni sulle imposte di registro, ipotecaria e catastale e credito d’imposta per gli acquisti soggetti a Iva per gli under 36”. In sintesi, dice Papucci, il bicchiere è sicuramente mezzo vuoto. “Oggi sarebbe necessario fare di più per supportare gli italiani nell’acquisto della prima casa, dopo due anni in cui ottenere un mutuo è stato sempre più difficile: dai dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it il reddito medio dei richiedenti mutuo è passato da 2.290 euro del 2021 a 2.937 euro nell’ultimo trimestre 2023”, conclude l’esperta.
I mutui per under 36 più convenienti (adesso)
Guardando alle banche che offrono ora le condizioni più competitive per i giovani, in una simulazione fornita a We Wealth da MutuiOnline su dati reali di mercato ipotizziamo che un impiegato di 33 anni con un reddito di 2.600 euro intenda sottoscrivere un finanziamento per l’acquisto di una prima casa. Supponiamo che l’importo del mutuo, della durata di 30 anni, sia di 160mila euro e che il valore dell’immobile sia di 200mila euro. Scegliendo il tasso fisso, al primo posto si colloca Intesa Sanpaolo, con cui la rata mensile si attesterebbe sui 683 euro per tutta la durata del finanziamento. Seguono Crédit Agricole Italia (691 euro), Mps (693 euro), Bper Banca (701 euro) e Bnl – Gruppo Bnp Paribas (705 euro). Optando per il tasso variabile, la migliore rata iniziale per un mutuo sottoscritto adesso viene offerta da Ing (823 euro), Mps (841 euro), Bper Banca (854 euro), Crédit Agricole Italia (854 euro) e Unicredit (852 euro).