Il successo delle monete della dinastia Savoia nell’ultima asta del 2023 di Cambi e Crippa Numismatica
I Savoia regnano ancora sull’Italia: potrebbe essere la sintesi dell’anno numismatico appena trascorso. L’ultima asta di numismatica per il 2023 tenuta da Cambi Casa d’aste in collaborazione con Crippa Numismatica (tenutasi l’8 e il 9 novembre nella sede milanese di via San Marco) ha infatti visto trionfare come top lot assoluto il prestigioso e raro Carlino da 5 doppie 1758 del Regno di Sardegna, Carlo Emanuele III di Savoia, 1755-1773 (II periodo), aggiudicato a 63.750 euro da una stima pre asta di 35.000 – 40.000 euro (lotto 1106). Il 1758 è la data più rara dei carlini emessi da Carlo Emanuele III, che volle semplificare e rendere più omogeneo il sistema monetario dell’epoca; l’incisione è di Lorenzo Lavy, già impiegato alla zecca di Torino dal 1750, appartenente a una casata di incisori di monete e medaglie.
Lotto 1106. Tutte le foto sono cortesia di Cambi Casa d’Aste e Crippa Numismatica
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Ma il nome Savoia non si limita alla sola moneta più costosa dell’asta: ne occupa le posizioni apicali. Ottiene infatti 40.000 euro (stima: 18.000 – 22.000 euro) il lotto 1202, moneta di notevole qualità: 100 Lire 1864, Torino del Regno d’Italia. Vittorio Emanuele II di Savoia, 1861-1878, con stemma coronato tra due rami di alloro crescenti, attorno collare dell’Annunziata.
Lotto 1202
Ha ottenuto invece 31.250 euro (da una stima di 25.000-30.000 euro) il lotto 1085, un ducato d’oro (IV tipo) di Carlo I di Savoia il Guerriero (1482-1490): Busto del duca (il primo ritratto di Carlo I di Savoia) sul fronte, con corazza e berretto, e stemma sabaudo sul retro, sormontato da nodo e affiancato dalle lettere FE e RT in doppia cornice quadrilobata con perline. Sul rovescio compare altresì il versetto del salmo 117,7 che recita Dominus michi adiutor: et ego despiciam (inimicos meos) (il Signore è mio aiuto: ed io disdegnerò i miei nemici).
Lotto 1085
A contendersi le monete offerte (circa tremila suddivise in 1340 lotti), oltre 500 iscritti che si sono dati battaglia per un totale di 20 ore nella due giorni che ha appassionato il mondo numismatico italiano (e non solo). L’aggiudicato totale è stato di circa 1.800.000 euro, con il 95% dei lotti andati venduti e il 213% di incremento sulle stime pre asta.
Risultati asta numismatica Cambi novembre 2023, non solo Savoia
Tra le aggiudicazioni migliori figura anche il lotto 241, il rarissimo mezzo testone di Mirandola coniato sotto il regno di Gian Francesco Pico, 1499-1533, aggiudicato a 18.125 euro (stima: 3.000 – 3.500 euro). L’eccezionale rivalutazione si giustifica considerando che ne sono noti solo due altri esemplari, uno conservato al Museo di Brescia e uno al Museo di Vienna. Questa moneta riporta sul retro una probabile celebrazione delle doti di grande erudito del famoso letterato e filosofo Giovanni Pico della Mirandola.
Lotto 241
In generale l’asta ha offerto una ricercata e preziosa raccolta di circa tremila monete, capace di riunire tutte le Zecche d’Italia, ripercorrendo la storia dell paese da nord a sud, organizzata seguendo la catalogazione e il tracciato del Corpus Nummorum Italicorum e una prestigiosa collezione di monete di Casa Savoia, messe insieme da un raffinato collezionista a partire dagli anni ’50, spaziante da monete rinascimentali del 1400 con Ludovico di Savoia fino alla fine del Regno d’Italia nel 1946 con Vittorio Emanuele III.
Monetazione borbonica e cinese
Eccezionale la rivalutazione del lotto 886, oncia palermitana da 30 Tarì 1791, Ferdinando III di Borbone, 1759-1816., Busto corazzato, retro raffigurante la fenice con ali spiegate sulle fiamme, entro cerchio lineare, illuminata da sole raggiante con volto umano. Aggiudicato alla cifra record di 23.125 euro (stima: 3.500 – 4.500 euro).
Lotto 886
Tocco internazionale di notevole soddisfazione per il venditore la monetazione cinese assegnata al lotto n. 1041, ovvero il dollaro repubblicano del 1912 con busto di tre quarti verso di Li Yuan-Hung in abiti militari e ideogrammi fra spighe e foglie sul retro. Da una valutazione iniziale collocata nella forchetta di 2.000 – 3000 euro ha raggiunto la ragguardevole cifra di 20.000 euro.