L’istituto del trust è un contratto che permette ad una persona disponente, di separarsi del patrimonio di cui si vuole spossessarsi e metterlo sotto il controllo di un trust
La polizza vita rappresenta un ottimo strumento di pianificazione e protezione patrimoniale
Parlare di successione, in Italia, è un tabù.
In Italia attualmente:
- Il 53% degli imprenditori è over 60;
- Il 90% delle imprese sono familiari;
- Il 98% hanno meno di 20 dipendenti;
- Il 33% supera il primo passaggio generazionale;
- Il 15% il secondo passaggio generazionale;
- Il 5% il terzo passaggio generazionale.
È importante che l’imprenditore comprenda la necessità di affrontare per tempo il passaggio, strutturando una strategia di tax planning adeguata.
Altro aspetto importante è che l’imprenditore si deve far supportare anche dal management, deve essere in grado di valutare la struttura societaria più adeguata per accogliere gli eredi, senza dimenticare le implicazioni sociali poiché oltre la proprietà, la vita dell’impresa coinvolge i dipendenti, i fornitori ed i clienti.
Per evitare i conflitti è importante definire la governance di famiglia e impresa con regole che disciplinano i rapporti tra i membri della famiglia nella gestione dell’azienda, dando un rilievo ai valori fondanti.
Diversi sono gli Istituti giuridici e gli strumenti previsti, fra questi:
- L’Intestazione Fiduciaria
- Il Trust
- Il Fondo Patrimoniale
- Polizze Vita
- Gli Atti di Destinazione
- I Patti di Famiglia
- L’Impresa Familiare
In virtù delle strategie di protezione che si desiderano attivare è preferibile avvalersi, attraverso il supporto del proprio Consulente, in sinergia con i diversi professionisti qualificati, dell’Istituto giuridico più adeguato.
Nel caso si desidera preferire la riservatezza l’intestazione fiduciaria è fra gli Istituti più utilizzati. La Società fiduciaria opera in nome proprio, ma nell’interesse del fiduciante.
La proprietà del patrimonio rimane del fiduciante.
È bene sapere che in alcuni casi decade la riservatezza, ad esempio nei rapporti con il fisco, nei contenziosi penali ed in alcuni procedimenti civili quali nelle cause di divorzio e separazione.
Invece nel caso si preferisca la segregazione e quindi separare parte del patrimonio, il trust, il fondo patrimoniale e la polizza vita possono essere gli strumenti più adeguati.
Separare il patrimonio: come fare?
L’istituto del trust è un contratto che permette ad una persona disponente, di separarsi del patrimonio di cui si vuole spossessarsi e metterlo sotto il controllo di un trust e che sarà vincolato a gestire nell’interesse di un beneficiario o per un fine specifico.
Il trustee non può essere né il disponente, ad eccezione del trust autodichiarato, né il beneficiario.
Nella prassi il disponente opera un conferimento irrevocabile, anche se nelle disposizioni è possibile inserire alcune circostanze al ricorrere delle quali può essere revocato ed il soggetto che può revocarlo.
Il trust è molto usato nel passaggio generazionale delle famiglie imprenditoriali in quanto il disponente può individuare il soggetto idoneo a proseguire l’impresa quando l’imprenditore viene meno.
Quando vengono trasferiti i beni nel trust è possibile l’esclusione dall’imposta di donazione se il trustee assume il controllo e prosegue l’esercizio dell’attività dell’impresa, per un periodo non inferiore a cinque anni.
Nel caso i beneficiari siano puntualmente individuati si parla di trust trasparente, altrimenti di trust opaco.
Il fondo patrimoniale è lo strumento previsto dal codice civile per assicurare alla famiglia fondata sul matrimonio la tutela dei beni destinati a soddisfare i bisogni da possibili aggressioni da parte di terzi.
La polizza vita rappresenta un ottimo strumento di pianificazione e protezione patrimoniale.
La sua flessibilità insieme ai vantaggi fiscali e civilistici ne fanno uno strumento molto usato.
Gli atti di destinazione mediante atto pubblico permettono di destinare beni immobili e mobili alla realizzazione di interessi meritevoli di tutela per una durata non superiore a novant’ anni o per la durata della vita della persona beneficiaria.
La massa patrimoniale interessata sarà distinta e separata rispetto alla restante parte del patrimonio.
Tale atto viene spesso utilizzato nel caso di un figlio diversamente abile che si desidera tutelare o nel caso di pubbliche amministrazione/enti.
Il patto di famiglia rappresenta una deroga al divieto dei patti successori.
È un contratto con il quale un imprenditore trasferisce in tutto o in parte le quote/azioni dell’Azienda ad uno o più discendenti.
Con il patto di famiglia viene garantito il passaggio generazionale e la continuità aziendale.
È un atto pubblico che viene fatto dinanzi ad un notaio senza che il coniuge o gli altri eredi legittimari possano, successivamente alla morte, mettere in discussione il patto.
Il trasferimento dell’impresa di famiglia è immediato.
Il vantaggio fiscale dell’esenzione delle imposte di donazione, trascrizione e catastali avviene se i discendenti manterranno il controllo e l’attività nei successivi cinque anni.
Gli eredi non interessati all’Azienda verranno compensati con altri bene o in denaro e saranno assoggettati a imposta sulle donazioni secondo le aliquote e le franchigie previste.
L’impresa familiare è un istituto giuridico che regola i rapporti che nascono in seno ad una impresa ogni qualvolta un familiare dell’imprenditore presti la sua opera in maniera continuativa nell’impresa.
L’atto si stipula dinanzi ad un Notaio e gode di particolari agevolazioni fiscali in quanto il reddito prodotto è suddiviso fra l’imprenditore ed i familiari collaboratori coinvolti.
I familiari collaboratori possono essere titolari al massimo del 49%.
Proteggere il patrimonio costituito in una vita lavorativa o da più generazioni è il miglior modo per garantire i propri discendenti in una logica di continuità generazionale per sostenere e sviluppare il patrimonio ricevuto, custodendo anche il valore intangibile.