Il comparto più colpito dalla diffusione massiccia dello smart working è stato sicuramente quello della ristorazione, le cui attività hanno subito complessivamente una perdita di 14,3 miliardi di euro
Per quanto riguarda le imprese di pulizia, il fatturato nel 2019 si era attestato a 1,6 milioni di euro, mentre nel 2020 aveva subito un calo a 1,36 milioni.
Il comparto più colpito dalla diffusione massiccia dello smart working è stato sicuramente la ristorazione, le cui attività hanno subito complessivamente una perdita di 14,3 miliardi di euro. Inoltre, dai dati Fipe è emerso che in tutte le regioni italiane il saldo tra imprese iscritte e cessate nel 2020 è stato negativo, con la Lombardia in testa alla classifica con un saldo di -1.977 imprese. Quanto ai prossimi mesi “i mancati incassi saranno certamente più contenuti rispetto a quelli del 2020, ma le cifre restano alte e preoccupanti per tutti e tre gli scenari: 8,5 miliardi di euro di mancati incassi per lo scenario A, 5,1 miliardi per lo scenario B e 1,7 miliardi di euro persi nello scenario C”.
Ma le sfide non sono ancora finite: gli occhi vanno sugli uffici, destinati a cambiare volto. Si cerca di capire come lo smart working sta rivoluzionando la progettazione degli spazi. Il dipartimento ricerca World Capital ha condotto uno studio intervistando numerosi studi di architettura e costruttori, specializzati nella progettazione e costruzione degli uffici in Italia al fine di mappare quali sono le tendenze in atto e le prospettive di un settore che è destinato a subire grandissime trasformazioni nei prossimi anni. “Il cambiamento architettonico degli spazi ad uso ufficio è spinto dalla necessità di rispettare le norme di distanziamento sociale, sicurezza dei lavoratori ed efficientamento energetico – spiegano gli esperti – Secondo il 71,4% degli intervistati, infatti, il trend degli open space continuerà a essere preponderante, ma sarà implementata la formula ibrida con spazi privati per il personale più a rischio. Nuovi sistemi tecnologici saranno implementati; tecnologia senza tocco per evitare il contagio (83,4%) e stazioni sanificanti (16,6%). La tecnologia IoT porterà a un maggiore decentramento degli spazi dedicati ai server in appositi data ceenter (42,2%)”. Infine si assisterà a una inversione di tendenza anche nelle zone più richieste dai committenti, con un interesse sempre più rivolto verso zone periferiche e semicentrali, comunque ben collegate al centro città con i mezzi pubblici.