Il Bitcoin sta attenuando sempre di più la sua volatilità. Questo rende la valuta digitale interessante anche per le varie banche di investimento
Ci sono diverse realtà americane che si stanno sempre di più avvicinando al mondo delle criptovalute
JPMorgan, Morgan Stanley e BNY Mellon sono i principali attori in campo al momento
Coinbase, la piattaforma per l’acquisto e la vendita di criptovalute sbarcherà in borsa a Wall Street il 14 aprile. Il gruppo sarà quotato al Nasdaq senza passare da un’Ipo ma tramite la quotazione diretta. Si tratta della prima quotazione per una piattaforma di questo tipo. Ma le novità per il mondo cripto non finiscono qua perché mentre il Bitcoin si attesta sui 59.506,80 dollari, JPMorgan guarda sempre con maggiore interesse verso questo asset, soprattutto dopo il recente calo di volatilità. “Una potenziale normalizzazione della volatilità del Bitcoin potrebbe rinvigorire l’interesse istituzionale in futuro” , scrivono in un rapporto gli analisti di JPMorgan.
E infatti questi, se si osservano i dati, si nota come la volatilità negli ultimi tre mesi è scesa dell’86% dopo essere salita al 90% verso febbraio. Il report sottolinea come la misura per il semestre sembra assestarsi intorno al 73%. Più la volatilità sempre rallentare è maggiori soggetti potrebbero volere uno spazio criptografico al loro interno. C’è infatti da ricordare come l’alta volatilità del Bitcoin e più in generale delle criptovalute, ha sempre causato dei “problemi” agli investitori e anche alle grandi banche. I primi più di una volta, soprattutto se sprovveduti, hanno perso diversi soldi. E i secondo si sono sempre tenuti alla larga dalle criptovalute, dato che una maggiore volatilità porta ad un più alto rischio.
Dal 2020 però l’apertura di diversi canali di pagamento come PayPal & Co al mondo del Bitcoin e non solo, hanno dato una spinta verso l’alto e la stabilità sempre di più. Questa crescita ha avuto anche delle ripercussioni sul mondo finanziario. E infatti sempre più banche hanno iniziato a mostrare piccole aperture verso le criptovalute. Goldman Sachs ha dichiarato questa settimana che sta mettendo a punto dei veicoli di investimento per il Bitcoin e altri valute digitali per i clienti. Morgan Stanley prevede invece di offrire solo alla fascia alta, private, l’accesso a tre fondi che hanno al loro interno anche degli asset cripto. E Bank of New York Mellon sta invece sviluppando una piattaforma per le risorse digitali. Questa forte attenzione verso il Bitcoin & Co ha però avuto delle conseguenza sull’oro, sottolineano diversi analisti. JpMorgan nel suo report evidenzia come negli ultimi due trimestri si sono registrati 7 miliardi di dollari di afflussi verso il mondo cripto e 20 miliardi di deflussi dall’oro. A rendere l’interesse nella valute digitali sempre più vivo c’è anche tutta la questione legata alle varie banche centrali. E infatti quasi tutte si stanno concentrando anche sulla creazione di una valuta digitale propria. In oriente sono molto più avanti rispetto al Vecchio continente, ma le carte si stanno muovendo e anche velocemente.
Ci sono diverse realtà americane che si stanno sempre di più avvicinando al mondo delle criptovaluteJPMorgan, Morgan Stanley e BNY Mellon sono i principali attori in campo al momento
Coinbase, la piattaforma per l’acquisto e la vendita di criptovalute sbarcherà in borsa a Wall Street il 14 aprile…
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