Secondo un sondaggio MoneyGuide, il 70% dei consulenti Usa vuole introdurre l’educazione finanziaria nel proprio modello di business e il 77% fornirebbe il proprio aiuto pro bono
Per il momento, però, la disponibilità dei consulenti finanziari americani alle attività di istruzione si è tradotta nel concreto solo per il 35% degli intervistati
Secondo un’indagine compiuta da MoneyGuide su 700 consulenti americani (raggiunti online fra il 17 e 21 maggio 2021), il 70% della categoria intende introdurre l’istruzione della materia finanziaria nel proprio modello di business. Fra questi, però, solo il 23% eserciterebbe quest’attività per guadagnare denaro, mentre il 77% dei consulenti si dice pronto a offrire i suoi servizi di education a titolo gratuito.
Alla base di questa disponibilità ci sono alcune grandi consapevolezze. La prima è che l’educazione finanziaria sia oggi “più importante che mai”: ne è “fortemente convinto” il 60% degli intervistati, mentre un ulteriore 28% concorda con l’affermazione, pur con minore enfasi. In secondo luogo, c’è la diffusa sensazione che le competenze finanziarie degli americani siano insufficienti.
Per il momento, però, la disponibilità dei consulenti finanziari americani alle attività di istruzione si è tradotta nel concreto solo per il 35% degli intervistati. Il restante 65% non si ritiene ancora pronto per raccogliere la sfida dell’educazione al risparmio per i ragazzi. Qualche esempio su come fare la propria parte? I consulenti hanno inoltrato le loro proposte: incontrare i figli dei propri clienti per discutere, gratuitamente, delle basi del risparmio; tenere corsi presso le scuole superiori della propria zona; accogliere pro bono le richieste di consiglio provenienti da soggetti in giovane età; offrire gratuitamente piani finanziari a figli e nipoti dei clienti.
Da dove iniziare
Per avviare la conoscenza della finanza personale i consulenti hanno indicato una serie di priorità. Il primo concetto da saper maneggiare è quello del debito, dagli student loan alle carte di credito (lo afferma il 26%); subito dietro seguono le nozioni sulla costruzione del budget, ossia l’amministrazione di entrate e spese (25%); al terzo posto, poi si trova, il capitolo “risparmio”, strettamente collegato a obiettivi come la pensione, l’acquisto della casa o dell’automobile.