Sir Winston Churchill, l’artista
Sir Winston Leonard Spencer Churchill nasce nel 1874 a Blenheim Palace, dimora dei duchi di Marlbrough a un centinaio di chilometri da Londra, oggi bene protetto dall’Unesco. A una più che nota carriera politica, che lo vede prime minister del Regno Unito dal 1940 al 1945 e poi ancora dal 1951 al 1955, Churchill affianca la passione per la letteratura, la musica, le arti ma, soprattutto, la pittura. Una passione che si instaura in lui durante la Prima Guerra Mondiale grazie all’amico e artista anglo-francese Paul Maze e che tuttavia rimarrà sempre in secondo piano, come lui stesso ammise con rammarico: “ho avuto una meravigliosa vita, piena di molte conquiste. Ogni mia ambizione è stata ottenuta, tranne una: non sono un grande pittore”.
Il beneficio psicologico che Churchill trae dalla pittura è talmente grande che tela e pennelli lo seguono in tutti i suoi viaggi, pronti a raccogliere una veduta panoramica en plain air alla maniera di un’impressionista. Nasce così l’unico dipinto realizzato tra il 1939 e il 1945, uno tra i 544 dipinti che Churchill dipinge nel corso della sua lunga vita: La torre della moschea Koutoubia, realizzato durante un viaggio diplomatico a Marrakech nel 1943. A fine gennaio di quell’anno, infatti, i capi di stato e i generali di Regno Unito, Stati Uniti e Francia si riuniscono a Casablanca in quella che viene ricordata come la Conferenza degli Alleati. Tra le decisioni, lo sbarco in Sicilia una volta conclusa la campagna d’Africa e la decisione che l’unica vittoria accettabile avrebbe potuto essere la resa incondizionata delle potenze dell’Asse.
La torre della moschea Koutoubia
La genesi del quadro viene raccontata dallo stesso Churchill nel quarto dei sei libri da lui scritti de La Seconda Guerra Mondiale, per cui nel 1953 avrebbe vinto il Nobel per la Letteratura. Churchill narra di come, a conferenza conclusa, convinse il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt a partire alla volta di Marrakech, città che il primo ministro definisce “la Parigi del Sahara”. I due vengono accolti nella sfarzosa Villa Taylor, dimora del viceconsole americano, oggetto di un altro dipinto di Churchill. Il ricordo del viaggio è così caro al primo ministro che più tardi Churchill decide di donare a Roosevelt un altro quadro raffigurante la città raffigurante proprio la splendida vista ammirata in quella notte di gennaio: La torre della moschea Koutoubia, appunto.
Come racconta Nick Orchard, Head of department Modern British Art di Christie’s, “il dipinto è forse una delle opere migliori di Churchill proprio per l’importanza del soggetto e il fatto che sottolinea l’importanza dell’amicizia tra i due leader. Il dono del dipinto a Roosevelt evidenzia la grande stima provata da Churchill nei confronti del presidente americano e ricorda gli sforzi congiunti che guidarono gli Alleati alla vittoria della Seconda Guerra Mondiale”.
Da Churchill a Roosevelt, fino ad Angelina Jolie
Dopo la morte del presidente, il dipinto passò di mano al figlio Elliott. La torre della moschea Koutoubia passò poi dalle mani di George W. Woodward, collezionista del Nebraska, e della famiglia di Norman G. Hickman, produttore cinematografico e avido collezionista (fu uno dei produttori del documentario su Churchill The Finest Hours, del 1964). Entrò a far parte della Jolie Family Collection nel 2011, dopo che Angelina Jolie e Brad Pitt lo acquistarono presso il celebre antiquario M.S. Rau di New Orleans. La vendita farebbe capo alla divisione della collezione da 25 milioni di dollari dopo il divorzio della coppia nel 2019.