Sono questi i dati divulgati da artprice.com, che sottolineano la “dinamica di forte crescita del mercato dell’arte, capace di attrarre sempre più nuovi collezionisti nonostante le forti restrizioni sperimentate dai professionisti del settore. Le opere più costose di questo trimestre evidenziano la natura poliedrica di un mercato altamente liquido”, continuano gli esperti. “Da un lato, capolavori storici ancora capaci di attrarre i compratori con il proprio fascino; dall’altro, l’emergere di un mercato completamente digitale rappresenta un nuovo terreno di gioco per gli HNWI, per cui una collezione d’arte virtuale è altrettanto naturale quanto un portafoglio di asset finanziari”.
La crescita costante nelle aste dal 2000 al 2021
Per apprezzare la crescita del mercato è sufficiente comparare le transazioni e il turnover del primo trimestre del 2021 con i dati storici dello stesso periodo sin dall’inizio del millennio. “Nei primi anni 2000, le case d’asta mondiali avevano commerciato una media di 42 mila lotti nel primo trimestre di ciascun anno, per un totale di 400 milioni di dollari”, spiegano da artprice.com. “Dal 2006 al 2010, invece, la media dei primi tre mesi si è alzata a raggiungere 1 miliardi di dollari (con 51 mila lotti venduti), fino a 1,6 miliardi di dollari nell’ultima decade (e una media di 82 mila opere commercializzate)”.
Evoluzione dei risultati delle aste nel primo trimestre di ciascun anno dal 2000 al 2021. Fonte: artprice.com
Aste del Q1 2021, i top lot da Botticelli a Magritte
Tra i 16 lotti di questo primo trimestre dell’anno aggiudicati per una cifra superiore ai 10 milioni di dollari vi sono stati per lo più opere dei maestri moderni, dalla fine del XIX secolo alla prima metà del XX secolo. Non sorprende il primato per l’autore più venduto in questa fascia di prezzo, Pablo Picasso, per un totale di tre lotti all’incanto alla fine di marzo da Christie’s Londra, tra cui Femme nue couchée au collier (Marie-Thérèse) del 1932, aggiudicato per $20.221.900, e Femme assise dans un fauteuil noir (Jacqueline) del 1962. Due i capolavori di Vincent van Gogh, il piccolo disegno di 31 cm del 1888 Le Mousmé ($10.436.000 da Christie’s New York) e Scène de rue à Montmartre del 1887 ($15.414.600 da Sotheby’s & Mirabaud-Mercier, Parigi).
Terzo sul podio dopo Botticelli e Beeple è Jean-Michel Basquiat, che con Warrior del 1982 si aggiudica il titolo di opera d’arte occidentale più costosa offerta in asta in Asia ($41.658.300 da Christie’s Hong Kong). Segue Game Changer (2020) di Banksy, all’incanto da Christie’s Londra per $23.238.700, che raddoppia il record precedente per l’artista anche grazie alla causa benefica cui concorreva la vendita, ovvero la donazione del prezzo di aggiudicazione e di una parte del buyer’s premium alle “organizzazioni sanitarie ed enti di beneficienza in tutto il Regno Unito che migliorano l’assistenza e le cure erogate dal Sistema sanitario nazionale”. Tra gli autori presenti nella classifica dei 10 lotti più costosi, inoltre, anche Edvard Munch con Summer Day or Embrace on the Beach – The Linde Frieze del 1904 ($22.378.890 da Sotheby’s Londra), Joan Miró con Peinture del 1925 ($14.082.980 da Christie’s Londra) e René Magritte con Le mois des vendanges del 1959 ($13.767.780 sempre da Christie’s Londra).
Sandro Botticelli, Giovane che tiene in mano un tondello (1445-1510). Courtesy: Sotheby’s
Beeple, EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS (2021). Courtesy: Christie’s
Jean-Michel Basquiat, Warrior (1982). Courtesy: Christie’s
Banksy, Game Changer (2020). Courtesy: Christie’s
Edvard Munch, Summer Day or Embrace on the Beach – The Linde Frieze (1904). Courtesy: Sotheby’s
Pablo Picasso, Femme nue couchée au collier (Marie-Thérèse) (1932). Courtesy: Christie’s
Vincent van Gogh, Scène de rue à Montmartre (1887). Courtesy: Sotheby’s
Joan Mirò, Peinture (1925). Courtesy: Christie’s
Pablo Picasso, Femme assise dans un fauteuil noir (Jacqueline) (1962). Courtesy: Christie’s