Classe 1967, lo scorso marzo Jane Fraser ha raccolto la staffetta da Michail Corbat, diventando la prima ceo di una grande banca d’investimento americana
James P. Gorman di Morgan Stanley e David M. Solomon di Goldman Sachs hanno ottenuto 35 milioni di dollari ciascuno nello stesso periodo
Gli stipendi di Wall Street
Stando a quanto risulta al Wall Street Journal, Fraser ha ricevuto infatti un compenso pari a 22,5 milioni di dollari, di cui 6,35 milioni di bonus. Corbat, invece, aveva ottenuto nel 2020 uno stipendio di 19,04 milioni dopo averne guadagnato 24 nel 2018 e nel 2019 (l’ex ceo aveva subito una contrazione del compenso del 21% dopo che le autorità di regolamentazione avevano inflitto al colosso una multa da 400 milioni di dollari per non aver migliorato i suoi sistemi di gestione del rischio). Ma la paga di Fraser non si è neppure avvicinata a quella degli altri ceo delle grandi banche statunitensi, ampiamente ricompensati dopo un anno eccezionale per Wall Street. James P. Gorman di Morgan Stanley e David M. Solomon di Goldman Sachs, per esempio, hanno ottenuto 35 milioni di dollari ciascuno nello stesso periodo. Per Jamie Dimon di JpMorgan Chase si parla di 34,5 milioni e per Brian T. Moynihan di Bank of America di 32 milioni.
I piani di Citigroup
Intanto, nel suo primo anno da ceo, Fraser ha iniziato a lavorare su un aggiornamento del piano strategico, puntando su alcune offerte di base per i consumatori e sui suoi servizi bancari globali. Destreggiandosi anche con le costose trasformazioni interne necessarie a placare le autorità di regolamentazione. Come rivelato dal Financial Times, in vista del discorso della ceo in occasione della giornata degli investitori del prossimo 2 marzo, Fraser dovrebbe puntare ora sulle piccole e medie imprese e sulla gestione patrimoniale, ma anche sull’investment banking e i mercati di capitali.
“Dopo aver preso la difficile decisione di uscire da alcuni mercati che non si adattano alla nostra strategia, ci concentreremo su cinque attività principali e interconnesse”, hanno dichiarato da Citigroup, sottolineando come l’obiettivo sia quello di “investire su un numero selezionato di opportunità di crescita” ottimizzando “le attività esistenti per mantenere ed estendere” le proprie “posizioni di leadership”. In realtà, stando a quanto risulta al quotidiano-economico finanziario britannico, gli investitori temono che il colosso resti indietro sull’investment banking e che si concentri sui servizi per le aziende di medie dimensioni e sulla gestione patrimoniale. Eppure, a dispetto dei piani della ceo, lo scorso anno la gestione patrimoniale ha rappresentato solo il 10% delle entrate del gruppo. Resterà da vedere in che modo, tra due settimane, Fraser deciderà di ispirare gli investitori e motivare i propri dipendenti. Mentre la corsa per la parità di genere, almeno a Wall Street, continua.