Il 28% dei fondi azionari contenuti nell’atlante.Sri di EticaNews vantano un’esposizione “elevata” alle tematiche di impatto sostenibile
A guadagnare la vetta dei fondi a maggiore impatto è Amundi funds european equity green impact di Amundi asset management
Il 28% dei fondi azionari contenuti nell’atlante.Sri (piattaforma digitale che analizza un campione di prodotti sostenibili distribuibili in Italia) di EticaNews vantano un’esposizione “elevata” alle tematiche di impatto sostenibile secondo l’Esg sustainable impact solution exposure di Msci. Un indicatore che misura quanto i ricavi delle società in portafoglio contribuiscano al raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu (i cosiddetti Sustainable development goals o Sdgs). E che oscilla dal 5%, quando l’esposizione è contenuta, a una forchetta tra il 5 e il 10% o tra il 10 e il 20% quando è moderata o elevata, fino a superare il 20% quando è particolarmente elevata.
Stando alle ultime rilevazioni dell’ufficio studi di ET.Group sui fondi dell’atlante.Sri, risalenti al 30 giugno 2022, si parla di un impatto “molto elevato” solo nel 4% dei casi (ovvero 11 comparti). Il 24% vanta invece un impatto “elevato” e il 14% un impatto “basso”. La quota maggiore, vale a dire il 58%, si posiziona nel livello “moderato” (quando l’esposizione ai temi di impatto sostenibile si aggira tra il 5 e il 10%, come anticipato).
A guadagnare la vetta dei fondi a maggiore impatto è Amundi funds european equity green impact di Amundi asset management, per il quale l’impact soustainable solution exposure risulta pari al 33,35%. Si tratta di un fondo che ricade sotto l’ombrello articolo 8 ai sensi della Sustainable finance disclosure regulation (o Sfdr, la normativa europea sull’informativa di sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, ndr) che abbraccia quei prodotti che promuovono, tra le altre caratteristiche, fattori ambientali e sociali attraverso l’integrazione dei parametri Esg (Environmental, social e governance) nell’analisi finanziaria tradizionale. Nel dettaglio, l’Amundi funds european equity green impact punta su società europee “selezionate in base alla loro esposizione alle attività ambientali e che registrano buone performance sulla base dei criteri Esg”, si legge nell’analisi di ET.Group, mentre esclude società attive nella produzione di combustibili fossili, energia da combustibili fossili o armi controverse.
Segue Dws invest sdg global equities di Dws, con un’esposizione alle tematiche di impatto sostenibile che si aggira intorno al 27%. In questo caso, si parla di un prodotto articolo 9 ai sensi della Sfdr che punta a costruire un portafoglio in cui mediamente il 50% degli utili aziendali derivi da attività focalizzate sugli Sdgs delle Nazioni Unite. In particolare, vengono innanzitutto identificate e valutate le aziende nella misura in cui i propri ricavi possano avere un impatto sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu; in un secondo momento, viene analizzata la “qualità Esg di tali emittenti rispetto a definiti standard minimi in materia di fattori ambientali, sociali e di corporate governance”, spiegano da ET.Group. Chiude il cerchio il Nordic stars equity di Nordea asset management, con un’impact soustainable solution exposure pari al 23,42%. Anche in questo caso, come per l’Amundi funds european equity green impact, si tratta di un fondo art. 8 che punta su emittenti dei paesi nordici attraverso sei approcci: azionariato attivo, esclusione, screening normativo, Esg integration, Paris aligned fossil fuel policy e integrazione dei principali effetti negativi sulle sostenibilità (o “Principal adverse impact”).