Alla chiusura di lunedì 24 gennaio l’indice Dow Jones U.S. Aerospace & Defense Index ha guadagnato l’1,6% contro un calo del 7,5% dell’S&P 500 e un tonfo dell’11,4% per il Nasdaq Composite
Anche in Europa il settore difesa sta resistendo meglio a una forte ondata di vendite alimentata dai timori di un conflitto militare pronto a scattare in Ucraina
Ucraina, cosa sta succedendo
Le ultime notizie indicano come gli Stati Uniti si stiano preparando ad intervenire in caso di invasione dei confini dell’Ucraina: il segretario Usa alla Difesa, Lloyd J. Austin III ha messo in “allerta elevata” 8.500 militari per un possibile schieramento sul suolo dell’Europa orientale. Nel frattempo, la Russia avrebbe raccolto nei pressi della frontiera con l’Ucraina oltre 100mila unità. Domenica 23 gennaio il Dipartimento di Stato Usa ha intimato le famiglie dei diplomatici americani in Ucraina a lasciare il Paese, a causa della “persistente minaccia di invasione da parte della Russia”. I membri Ue hanno deciso di non emettere istruzioni analoghe, nel tentativo di percorrere la strada del dialogo. Nei giorni precedenti un rapporto dei servizi segreti americani aveva affermato, senza fornire pubblicamente le prove, di aver individuato attività russe il cui obiettivo sarebbe quello di creare un incidente fra i filorussi attivi in Ucraina e, dunque, il pretesto per l’intervento militare del Cremlino. Quest’ultimo ha negato le accuse di Washington.
La reazione dei mercati nei giorni dell’escalation
Lunedì 24 gennaio le ultime notizie sulla possibile escalation militare, che gli Usa sarebbero pronti ad affrontare, ha inciso negativamente su mercati europei che sono tornati ai minimi da ottobre: l’Euro Stoxx 600 ha ceduto il 3,5%, il peggior calo da 18 mesi. Nel frattempo il comparto difesa e aerospaziale, che tende ad andare bene durante gli scenari di riarmo e di impiego militare, ha ampiamente sovraperformato gli indici di riferimento da inizio anno.
Alla chiusura di lunedì 24 gennaio l’indice Dow Jones U.S. Aerospace & Defense Index ha guadagnato l’1,6% contro un calo del 7,5% dell’S&P 500 e un tonfo dell’11,4% per il Nasdaq Composite. Anche in Europa l’indice settoriale Stoxx Europe Total Market Aerospace & Defense Index ha sovraperformato di oltre 4 punti l’Euro Stoxx 600 da inizio anno al 24 gennaio.
Anche il mercato del gas europeo ha risentito della crescita delle tensioni fra Russia e Occidente: nella sola seduta di lunedì 24 gennaio il contratto future Ttf di riferimento ha visto un rincaro del 17,7%. La Russia è la principale esportatrice di gas naturale in Europa (copre il 35% del fabbisogno) e un possibile conflitto non potrebbe che ritardare l’entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2, finito in standby dopo una decisione delle autorità tedesche.
Alcune fra le conseguenze più evidenti del possibile conflitto militare in Ucraina si sono osservate sul mercato azionario russo, che nella sola seduta di lunedì 24 gennaio ha ceduto quasi il 6% ritornando ai minimi dal dicembre 2020.
Ulteriori passi verso il conflitto in Ucraina andrebbero a favorire, inoltre, la domanda di safe asset come i Treasuries e l’oro. Allo stesso tempo i rincari potrebbero ampliarsi anche sul fronte delle materie prime alimentari, in particolare il grano. “Qualsiasi interruzione del flusso di grano dalla regione del Mar Nero avrà probabilmente un grande impatto sui prezzi e aggiungerà ulteriore carburante all’inflazione alimentare in un momento in cui la sua accessibilità è una delle principali preoccupazioni in tutto il mondo dopo il danno economico causato dalla pandemia covid-19”, ha affermato l’agenzia Reuters, citando le preoccupazioni dello strategist di Ubs, Dominic Schnider.