Il Bloomberg Billionaire Index ha subito un nuovo scossone: è quello di Gautam Adani, che con il suo patrimonio personale di 137,4 miliardi di dollari giunge al terzo posto della classifica dopo Musk e Bezos, superando mr. Vuitton Bernard Arnault e il cofondatore di Microsoft Bill Gates. Nel solo 2022 ha visto crescere la sua ricchezza personale di quasi 61 miliardi di dollari, diventando un “centimiliardario” lo scorso aprile. Ma qual è la storia del miliardario indiano, da dove proviene la sua ricchezza? Nemmeno al connazionale Mukesh Ambani e all’ex golden boy di Cina Jack Ma era riuscito tanto: di raggiungere il podio della top ten, da sempre a stelle e strisce.
Dopo aver abbandonato l’università, si dà al commercio di diamanti, per poi passare al carbone. Il 60enne ha passato gli ultimi anni a rafforzare la sua conglomerata attiva nell’estrazione di carbone e nel trasporto dello stesso verso i porti, nella conservazione e gestione dei dati, nei media, nel cemento, nel settore dell’alluminio. Al momento, il gruppo possiede il maggior operatore portuale e aeroportuale privato in India ed è il numero uno nell’estrazione del carbone e nella distribuzione di gas. Tutti settori strategici e in forte ascesa nell’economia bellica post covid, non certo sostenibili, ma vitali per il premier indiano Modi.
Dopo aver subito forti critiche dagli ambientalisti per l’attività della sua miniera di Carmichael in Australia, Adani ha promesso nel novembre 2021 di investire 70 miliardi di dollari nella produzione di energia pulita, in modo da diventarne il più grande produttore mondiale. Una mossa che ha consentito al mogul di battere realtà Usa come Warburg Pincus e TotalEnergies SE. Tuttavia da più parti sorgono elementi di dubbio, soprattutto in merito alla rapidità della crescita delle fortune di Gautam Adani, finanziate per lo più con il debito. La società di analisi CreditSights taccia il gruppo Adani Enterprises Ltd di essere “profondamente indebitato”: il suo rapporto debito/equity è del 2021%, ovvero il secondo peggiore di tutto il continente asiatico. Ma non è tutto.
Molti analisti lamentano una struttura societaria opaca: non è chiara l’identità degli azionisti né sono presenti analisti nelle imprese. A dispetto di questi elementi che potrebbero renderlo un gigante con i piedi d’argilla, resta il fatto che le azioni del gruppo sono cresciute del 1000% dal 2020 (dati Bloomberg). A ciò si aggiunge che la scalata di Adani è stata facilitata dal sempre maggior impegno degli ultra ricchi Usa (Bill Gates e la sua ex moglie Melinda French, Warren Buffett, la ex moglie di Bezos) nei confronti della filantropia, attività che ne ha assottigliato i patrimoni.
Cifre in miliardi di dollari. Classifica aggiornata a fine agosto 2022. Fonte: Bloomberg.
A onor del vero, anche Gautam Adani ha elargito una sostanziosa donazione (7,7 miliardi di dollari) in occasione del suo compleanno, lo scorso giugno: 7,7 miliardi di dollari. Non certo paragonabili agli ultimi 20 miliardi donati da Bill Gates o agli ultimi 35 messi sul tavolo da Warren Buffett, ma comunque una cifra non esigua. Sarà l’ultimo quadrimestre dell’anno a dire se Adani sarà in grado di mantenersi sul podio degli uhnwi più abbienti del pianeta.