A dicembre 2021 l’inflazione subita in Italia da un soggetto a basso reddito è stata superiore di 1,7 punti rispetto a quella di un individuo benestante: un differenziale più ampio rispetto a quello osservato in Belgio, dove i prezzi dell’energia sono aumentati ancor di più
Il think tank Bruegel ha analizzato come l’inflazione osservata in questi mesi stia colpendo di più i ceti più vulnerabili
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Il think tank Bruegel è andato oltre queste premesse teoriche per misurare concretamente come l’inflazione stia colpendo diversamente le famiglie in Italia, Francia e Belgio. Per capire le differenze nelle diverse fasce di reddito gli studiosi hanno fatto riferimento agli Household Budget Surveys (HBS) condotti a livello nazionale e che contengono informazioni aggiornate su come le famiglie spendano diversamente a seconda dei diversi livelli di reddito.
In particolare, gli autori hanno evidenziato come nell’ultimo anno i prezzi di gas, elettricità e carburanti abbiano visto un incremento del 60% il Belgio, del 33% in Italia e del 19% in Francia. Nonostante il maggiore impatto di componente in Belgio, il maggior differenziale fra l’inflazione percepita fra “ricchi e poveri” si osserva, invece, in Italia.
“In tutti e tre i Paesi, il tasso effettivo d’inflazione affrontato dalle categorie di reddito più basse (il quinto delle famiglie con il reddito più basso in Italia e in Francia, il quarto con il reddito più basso in Belgio) è attualmente più alto del tasso d’inflazione delle categorie di reddito più alte”, affermano gli autori.
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“La nostra analisi suggerisce chiaramente che le famiglie a basso reddito stanno soffrendo in modo sproporzionato a causa dell’attuale aumento dell’inflazione. Il forte aumento dei prezzi dell’energia spiega questo fenomeno”, hanno concluso gli autori di Bruegel, “i Paesi europei hanno introdotto una varietà di misure per cercare di proteggere i consumatori dall’impatto diretto dell’aumento dei prezzi dell’energia. Le differenze nella disuguaglianza dell’inflazione tra Francia e Belgio suggeriscono che la volontà, o la capacità, di raggiungere tali obiettivi varia significativamente tra i Paesi”.