Italia batte Europa nello sviluppo dei servizi immobiliari. “Il settore dei servizi collegati al real estate, dalla gestione all’intermediazione, ha avuto una crescita impetuosa nel corso del ventunesimo secolo in Europa. Ma, in Italia è praticamente raddoppiato e ha avuto un incremento di quasi il 50% negli ultimi dieci anni”. Lo ha detto Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, in occasione del seminario di approfondimento Futu.Re, nel quale è stato presentato il “Rapporto sulla filiera dei servizi immobiliari in Europa e in Italia” realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con le principali società di servizi italiane.
LE OPPORTUNITÀ PER TE.
Con tassi previsti ancora al rialzo, come conviene modificare il portafoglio immobiliare?
Volendo uscire dal settore immobiliare, su quali soluzioni di investimento conviene investire?
Gli advisor selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.
RICHIEDI LA TUA CONSULENZA GRATUITA
I numeri della filiera dei servizi immobiliari
“Mentre il settore delle costruzioni diminuiva la presenza nei sistemi economici, il comparto dei servizi legati agli immobili è diventato una componente importante nel pil europeo, con una media del 13,6%, contro il 5,7% delle costruzioni, escluso le opere pubbliche”, ha aggiunto Breglia, che ritiene che ci siano ancora enormi spazi di crescita, tenendo presente ad esempio che il comparto residenziale è solo lambito dagli operatori professionali e che anche negli altri servono approcci e culture innovative.
Dallo studio di Scenari Immobiliari emerge il netto distacco dell’Italia rispetto agli altri Paesi: nel confronto, infatti, l’Italia ha performato meglio della media continentale. Mentre tra i principali Paesi dell’Unione europea si è registrata una stabilità del peso delle costruzioni sul Pil nazionale (5,7%) e un lieve calo dei servizi (da 12,3 a 11,5%), nel nostro Paese entrambi i comparti hanno fatto registrare un incremento. In Italia, nel corso del 2022, si conferma la rilevanza delle attività immobiliari all’interno dello scenario economico nazionale, con una quota pari al 13,9% del Pil, in aumento dal 13,7% dello scorso anno, a cui si somma una componente rilevante di attività dedicate allo sviluppo immobiliare, pari al 2,4%. L’industria delle costruzioni, con un peso in salita dal 4,9 al del 5,2% sul Pil nazionale, registra un discreto trend di crescita (trenta punti base), rimanendo però ancora al di sotto della media dei cinque Paesi, con una quota ben inferiore rispetto a Regno Unito e Germania.
Il nostro Paese ha visto stabilizzarsi, nel 2022, il livello di fatturato delle attività dei servizi immobiliari rispetto al 2021, con una crescita di 1,4 punti percentuali e un volume di 36,5 miliardi di euro, in lievissima crescita (più cento milioni rispetto ai 36,4 miliardi di euro del 2015)
Uno spaccato sui servizi immobiliari
Nei servizi immobiliari rientrano diversi ambiti legati al mondo immobiliare. La gestione strategica corrisponde all’asset management, che nel 2022 ha generato il 20% del fatturato dei servizi immobiliari (a livello globale).
Il property management, invece, si occupa della manutenzione del patrimonio immobiliare, dell’amministrazione e della contabilità, ma soprattutto della gestione diretta degli edifici, collaborando con proprietari e inquilini, principalmente, nella ricerca di nuovi tenant, nella stipula dei contratti di locazione, nella fornitura di servizi e nel monitoraggio dei pagamenti.
C’è poi il facility management, che garantisce una gestione integrata e interdisciplinare delle strutture in grado di ridurre costi operativi e gestionali, preservare la qualità del servizio offerto e la sua flessibilità e
adattabilità alle molteplici esigenze, implementare i criteri Esg, garantire il corretto “funzionamento” dell’immobile e incrementarne, in maniera sostenibile, il valore di mercato.
Il project management è il processo di controllo e armonizzazione della pianificazione, del budget
e della qualità di un progetto. In pratica consiste nell’applicazione di processi, metodi, competenze, conoscenze ed esperienze per il raggiungimento di specifici obiettivi vincolati a tempi e budget prestabiliti, sulla base di criteri particolari entro determinati parametri concordati.
Nato negli Stati Uniti negli anni Sessanta, il project management è stato originariamente sviluppato per il settore delle costruzioni e, a partire dagli anni Ottanta, ha
registrato una rapida crescita anche all’interno di diversi tipi di industria, compresa quella
immobiliare, che ne hanno integrato le metodologie nei propri flussi di lavoro. In Italia ha fatto il suo ingresso circa 20 anni fa grazie ai progetti di investimento immobiliare attuati da operatori locali abituati a operare all’estero e internazionali.
C’è poi l’attività di agency e, infine, il complesso settore della consulenza e delle valutazioni, ovvero un insieme di realtà fortemente diversificate, che spaziano dall’attività svolta a livello individuale fino a società
strutturate
Le società leader di asset management in Italia (nel real estate)
Le sfide del settore dei servizi immobiliari
Le mutate e mutevoli condizioni di mercato con le sue molteplici evoluzioni potenziali e le nuove
esigenze espresse da investitori, proprietari, inquilini, utilizzatori finali, etc, spingono il settore
dei servizi a esplorare, analizzare e attuare nuove strategie finalizzate all’ottimizzazione degli
sviluppi immobiliari, alla risoluzione di problematiche di medio/lungo periodo, alla conformità
delle operazioni immobiliari rispetto alle nuove normative vigenti e ai relativi requisiti richiesti,
all’innovazione sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, all’utilizzo
analitico dei dati per il miglioramento della gestione e valorizzazione del portafoglio.
Secondo Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, sono diversi i temi che guideranno l’evoluzione al 2030 delle attività dei servizi immobiliari. “Da un lato l’applicazione dell’intelligenza artificiale spinta fino alla realtà aumentata e virtuale, dall’altro i servizi alla persona, siano essi conduttori o occupanti e la gestione attenta degli aspetti sociali. Senza dimenticare la necessità di quantificazione del peso nella creazione del valore”, ha commentato Zirnstein, che poi ha concluso dicendo: “Per poter affrontare tali cambiamenti, le società che operano nel mondo dei servizi immobiliari sono obbligate a mettere in atto investimenti rilevanti in tecnologie e sistemi informatici adeguati, in sviluppo di competenze e in costante aggiornamento”.