È il 1993. In una puntata de I Simpson, Homer scarta un foglio di francobolli venduto per cinque centesimi a un mercatino dell’usato perché «l’aereo è capovolto». L’ignaro protagonista non sa di avere fra le mani l’intera produzione sopravvissuta di uno dei sacri Graal del collezionismo filatelico: l’Inverted Jenny del 1918. Questo francobollo (quello nella posizione 49 del foglio) mercoledì 8 novembre 2023 è stato venduto per 2 milioni di dollari da Siegel Auction Galleries a New York.
Colori brillanti e uno stato “incontaminato”, con la gomma mint never-hinged (ossia mai collocata in un album da francobolli) hanno guadagnato al raro francobollo un punteggio di classificazione che sfiora il massimo teorico: 95/100. Ad assegnarlo, i due enti specializzati Philatelic Foundation e Professional Stamp Experts. Il Jenny capovolto, così si chiama, prende il suo nome da un errore di stampa dovuto alla fretta: l’aeroplano disegnatovi è infatti rovesciato. Considerando che in origine fu pagato 24 centesimi di dollaro, si è calcolato che il suo rendimento nominale è stato del “835,8 milioni per cento”. Ma la sua fortuna si poteva già presupporre dagli albori.
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Francobollo Inverted Jenny, l’origine del mito
Disegnato da Clair Aubrey Huston per l’U.S. Bureau of Engraving and Printing – il secondo francobollo bicolore mai stampato negli Usa – fu realizzato per celebrate l’avvio del servizio di posta aerea negli Stati Uniti fra New York, Filadelfia e Washington D.C., indubbiamente a quell’epoca un evento avveniristico. Alcuni pezzi assunsero subito grande rilevanza per il mondo della filatelia: alcuni fogli presentavano l’errore per cui l’aeroplano raffiguratovi, un Curtiss JN-4 detto “Jenny”, era stato stampato sotto sopra. Nella fretta di finire in tempo per il decollo del primo volo, qualcuno aveva montato al contrario il dispositivo di stampa. La zecca provvide subito a distruggere i francobolli errati ma – come nelle migliori tradizioni collezionistiche – un foglio da 100 sfuggì al macero e si salvò.
Storia di uno dei migliori investimenti filatelici di sempre
Il primo lungimirante investitore fu tal William T. Robey, il cassiere di banca che acquistò quei 100 francobolli il giorno stesso dell’emissione. Pur avendo speso solo 24 dollari, nel giro di una settimana vendette l’intero lotto per 15.000 dollari a un altro collezionista, Eugene Klein, che a sua volta lo rivendette (lo stesso giorno dell’acquisto) per 20.000 dollari. Volendo calcolare il rendimento anche in questi due primi casi, si scoprirà che fu rispettivamente del 624.900% e 33,33% sull’investimento iniziale di 24 dollari (24 centesimi a francobollo dunque) e 15.000 dollari.
Da quel momento, l’Inverted Jenny diventò uno dei pezzi più ricercati dai collezionisti di tutto il mondo, quasi come i Guyana. Fu il suo terzo proprietario, il collezionista Edward Green, a dividere il foglio di 100 esemplari in una sezione di otto, sette blocchi di quattro e 64 francobolli singoli, ciascuno numerato a mano sul retro. Quello della posizione 49 è considerato il migliore dei francobolli singoli. Fu acquistato nel 1918 e da allora è rimasto di proprietà della stessa famiglia per 100 anni, conservato nel caveau di una banca. Nessuno sapeva dell’ubicazione dell’oggetto, fino a quando la famiglia non decise di venderlo nel 2018, incassando una cifra lorda di 1,59 milioni di dollari (sempre da Siegel).
Nel 2021, una serie di quattro francobolli Inverted Jenny era stata aggiudicata per 4,9 milioni di dollari nella speciale asta che Sotheby’s New York aveva dedicato alla collezione filatelica e numismatica del designer di scarpe Stuart Weitzman. In realtà, come riportato da We Wealth, si trattò di un incasso flop.
Il francobollo più costoso al mondo resta un altro
Ma il re dei francobolli resta ancora oggi uno solo: il record mondiale è rappresentato dai 9,5 milioni di dollari raggiunti sotto il martelletto nel 2014 dal rarissimo (se non unico…) Guyana One-Cent Magenta, stampato nel Regno Unito e noto ai collezionisti come “la Monna Lisa dei francobolli”. Bisogna aggiungere però che anch’esso è stato vittima del tonfo nell’asta Stuart Weitzman del 2021. In quell’occasione realizzò una cifra inferiore a quella di acquisto, 8,3 milioni di dollari. A sborsare la somma fu il commerciante di francobolli londinese Stanley Gibbons.