L’agenzia prevede una contrazione del pil dell’8% nel 2020, con un debito al 156%. L’outlook è rimasto stabile in quanto si tiene conto degli acquisti della Bce
La profonda recessione aggraverà probabilmente i rischi per la qualità del credito bancario
La brutta sorpresa di Fitch
Dopo il respiro di sollievo di Standard & Poor’s, è arrivata la doccia fredda: nella serata del 28 aprile Fitch ha tagliato il rating dell’Italia a BBB-. Beffardamente, l’outlook rimane “stabile”. La decisione arriva inattesa: il giudizio sul merito di credito italiano era previsto per il 10 luglio.
La nota ufficiale dell’agenzia spiega che “il downgrade riflette il significativo impatto del coronavirus sull’economia italiana e sulla posizione di bilancio”. Fitch prevede inoltre una contrazione del pil dell’8% nel 2020, con un debito al 156%. L’outlook è rimasto stabile in quanto si tiene conto degli acquisti della Bce. Questi ultimi faciliteranno la risposta dell’Italia alla pandemia, allentando i rischi di rifinanziamento.
Fitch taglia il rating dell’Italia ma nel 2021 prevede la ripresa
L’agenzia prevede comunque una ripresa dell’economia italiana nel 2021, quando il Pil dovrebbe crescere del 3,7%. Tuttavia, la “forza della ripresa al di là del 2021 è altamente incerta date le debolezze sottostanti dell’economia”. L’agenzia prevede poi che la “recessione e la risposta al Covid-19 risulteranno in deterioramento di bilancio quest’anno”, con un deficit prossimo al 10% del Pil.
Le banche
Anche le prospettive per le banche si sono deteriorate dopo lo shock pandemico. La profonda recessione aggraverà probabilmente i rischi per la qualità del credito (si pensi alla recente rettifica di UniCredit), mettendo pressione sul settore. Fitch poi però riconosce che le misure decise dal governo dovrebbero sostenere la qualità degli asset, mitigando in parte l’impatto negativo sulle banche.
La risposta del ministro dell’economia
“L’Italia ha dimostrato un’ampia coesione politica nelle prime settimane della pandemia. Il sostegno per la colazione di governo è aumentato e il premier Giuseppe Conte ha rating più alto da quando ha assunto l’incarico. Comunque le tensioni politiche sono riemerse nelle ultime settimane. Riteniamo che le tensioni politiche si intensificheranno con il rilassamento graduale delle misure di lockdown e l’attenzione politica si sposterà sull’economia e la risposta comune europea alla crisi”.
Italia, fondamentali solidi
“I fondamentali dell’economia e della finanza pubblica dell’Italia sono solidi”. E’ quanto afferma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che in una nota prende atto della decisione di Fitch che – spiega – “non tiene conto delle rilevanti decisioni assunte nell’Unione europea, dagli Stati che la compongono e dalle istituzioni che ne fanno parte. In particolare, non sembrano adeguatamente valorizzati l’orientamento strategico della Banca Centrale Europea”.
“Le altre agenzie di rating hanno in effetti assunto un atteggiamento più prudente“. E’ quanto afferma in una nota il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “L’agenzia è intervenuta anticipando la valutazione del rating programmata per il 10 luglio. L’accelerazione sarebbe giustificata dal deterioramento in atto del quadro macroeconomico e della finanza pubblica. Si tratta tuttavia di effetti interamente dovuti a una causa esogena e temporanea (…) che sconta inevitabilmente un considerevole margine di incertezza”.
Rating Italia, non solo Fitch: quali sono i “voti” delle altre agenzie
Ora sono due le agenzie che classificano il debito pubblico italiano a una sola tacca (notch) dal livello spazzatura (junk). Il Bbb- di Fitch va infatti a fare compagnia al Baa3 di Moody’s. Standard & Poor’s classifica invece le obbligazioni sovrane italiane come Bbb (due tacche al di sopra del livello spazzatura). Dbrs infine è ad oggi la più clemente: per l’agenzia canadese il debito italiano è Bbb h, lo stadio più alto nella fascia medio bassa.