Il 79% delle aziende leader registra un incremento delle vendite di prodotti e servizi tradizionali superiore al 25%
Il 64% delle aziende attive nel settore bancario ha sospeso o ritirato gli investimenti a causa dello shock pandemico
Mancano ancora dei talenti di livello intermedio e senior in tema di intelligenza artificiale
Lo shock pandemico non frena gli
investimenti nelle soluzioni di intelligenza artificiale, anzi. Il 21% delle imprese leader del settore dichiarano di aver incrementato la velocità di implementazione negli ultimi mesi. Secondo il report
The Ai powered enterprise: unlocking the potential of Ai at scale del Capgemini research institute, infatti, adottare con successo le tecnologie di intelligenza artificiale paga, con effetti positivi e tangibili sul fatturato. Il 79% delle aziende leader riporta un incremento delle vendite di prodotti e servizi tradizionali superiore al 25%, ma non solo. Il 62% registra una contrazione del numero di reclami da parte dei clienti di almeno il 25%, mentre il 71% parla di una riduzione delle minacce relative alla sicurezza.
In questo contesto,
i settori life science e retail fanno da traino, raccogliendo rispettivamente il 27% e il 21% dei leader nell’adozione dell’intelligenza artificiale su scala. Seguono l’automotive e i beni di consumo con il 17% e le telecomunicazioni con il 14%. Nell’era covid-19, solo il 38% delle imprese attive nel settore life science ha tirato temporaneamente il freno o annullato completamente gli investimenti in Ai, contrariamente a quelle attive nei settori assicurativo con il 66%,
bancario (64%) e utility (64%). Questi dati, secondo il Capgemini research institute, sono testimoni di una crescita dell’importanza dell’e-health in questo periodo, tra assistenti virtuali, app di tracciamento e chatbot.
“Alla luce della recente crisi dovuta al covid-19 le organizzazioni guardano ai dati e all’Ai per migliorare la resilienza delle loro operations, ma c’è una necessità ancora più forte di connessione tra gli obiettivi tattici e strategici di business e la loro implementazione per raggiungere la scalabilità”, commenta Marco Perovani, Telco media technology & energy utilities chemical services director di Capgemini Italy. “La ricerca evidenzia che le organizzazioni di maggior successo combinano gli sforzi per razionalizzare e modernizzare il proprio patrimonio di dati e i processi di data governance, costruiscono team con background differenziati e impostano modelli operativi equilibrati”.
C’è però anche un altro lato della medaglia da considerare. Il 70% delle imprese dichiara che manchino ancora dei
talenti di livello intermedio e senior in tema di intelligenza artificiale. Più della metà dei leader del settore, tuttavia, ha nominato un responsabile Ai che possa sostenere il team nello “sviluppo di una
vision e per stabilire linee guida sulla priorità dei casi d’uso, dell’etica e della sicurezza”, si legge in una nota, ma resta aperto il divario tra domanda e offerta in
machine learning e
data visualization.
Inoltre, dallo studio emerge come diverse organizzazioni sottovalutino l’importanza di un team competente sui temi etici. Solo il 29% delle organizzazioni che faticano a implementare le soluzioni di intelligenza artificiale su scala afferma di sapere il modo in cui i sistemi di Ai raggiungano determinati risultati, contro il 90% dei leader del settore. Un aspetto che potrebbe andare a discapito anche della fiducia stessa dei consumatori.
Il 79% delle aziende leader registra un incremento delle vendite di prodotti e servizi tradizionali superiore al 25%Il 64% delle aziende attive nel settore bancario ha sospeso o ritirato gli investimenti a causa dello shock pandemicoMancano ancora dei talenti di livello intermedio e senior in tema d…