La Bce ha deciso di ampliare la potenza di fuoco del Pepp, aumentandolo di 600 miliardi di euro. La mossa di Christine Lagarde va
quasi al raddoppio, portando il programma di acquisto d’emergenza pandemico a 1.350 miliardi di euro, dai 750 iniziali. Gli analisti alla vigilia della riunione del 4 giugno 2020 parlavano di 500 miliardi, ma Lagarde ha sorpreso in positivo tutti gli operatori. Dalla
gaffe di inizio mandato, l’ex presidente Fmi non ne sta sbagliando una.
Le prime ad applaudire sono state le borse europee. Le piazze del Vecchio Continente hanno cambiato decisamente passo all’annuncio, invertendo la rotta mattutina grazie al rilancio del quantitative easing pandemico da parte della Bce. Al momento dell’annuncio, Milano ha guadagnato lo 0,82% con il Ftse Mib a 19.788 punti (la chiusura di giornata si è poi attestata a -0,04%). Francoforte è salita dello 0,4%, Parigi dello 0,42%. Persino Londra è salita dello 0,23%. Anche
lo spread tra
Btp e Bund ringrazia, segnando un brusco calo fin sotto quota 180, a 178 punti base, per poi
chiudere a 174 punti base. La Banca centrale europea ha dichiarato di voler prolungare il programma di acquisto titoli “almeno” fino a giugno 2021. Si tratta di un’ottima notizia: la scadenza iniziale era infatti fissata a dicembre 2020.
“Il Pepp ha già dimostrato di essere uno strumento efficace”, dice la numero uno della Bce in conferenza stampa. Di questo aumento, beneficeranno soprattutto i paesi del sud Europa.
L’azione aggressiva dell’Eurotower mette anche le ali all’euro, che vola fino al massimo di seduta di 1,272 dollari dopo l’annuncio.
I tassi restano invariati: a -0,50% quello sui depositi e a zero quello sui rifinanziamenti principali. Ma c’è l’impegno a reinvestire i titoli via via che giungeranno a scadenza: quelli comprati col Pepp, almeno fino a 2022. Quelli del precedente programma App di Mario Draghi, proseguiranno a tempo indefinito al ritmo di 20 miliardi di acquisti al mese più i 120 miliardi aggiuntivi per il 2020 – per tutto il tempo che la Bce giudicherà necessario.
Per quanto riguarda l’outlook macroeconomico, nel terzo trimestre si prevede un rimbalzo, grazie alle graduali riaperture. Resta fondamentale “uno sforzo fiscale congiunto di tutti i governi dell’Eurozona, per costruire una ripresa solida e duratura”. Francoforte taglia inoltre drasticamente le sue stime di crescita per l’Eurozona nel 2020, portando dunque le previsioni per il Pil 2020 a -8,7%. Si tratta dello scenario di base: Lagarde ha detto che ne esistono due alternativi. Le nuove stime danno una ripresa a +5,2% nel 2021 e +3,3% nel 2022. Anche l’inflazione resta decisamente al di sotto del suo livello obiettivo. Le stime per il 2020 adesso parlano di uno 0,3% (da +1,1%), di uno 0,8% per il 2021 e di 1,3% nel 2022.
La Bce ha deciso di ampliare la potenza di fuoco del Pepp, aumentandolo di 600 miliardi di euro. La mossa di Christine Lagarde va quasi al raddoppio, portando il programma di acquisto d’emergenza pandemico a 1.350 miliardi di euro, dai 750 iniziali. Gli analisti alla vigilia della riunione del 4 giu…