I dati parlano chiaro. La Banca mondiale stima addirittura che, nel 2020, quasi tutte le economie globali conosceranno una vera e propria fase recessiva
I mercati finanziari sembrano però aver reagito meglio alla crisi da coronavirus. Sicuramente da una parte sì, ma è meglio non farsi ingannare
I dati macroeconomici
Itinerari previdenziali analizza i vari dati macroeconomici che sono arrivati in questi mesi. Tutti sono concordi nel decretare che siamo difronte alla più grande crisi che fino ad oggi il mondo abbia conosciuto. La Banca mondiale stima addirittura, per il 2020, che quasi tutte le economie globali conosceranno una vera e propria fase recessiva. I dati parlano chiaro. Per l’Ocse si parla di una crescita globale pari al -6% a cui, probabilmente, va aggiunto un altro punto e mezzo percentuale nel caso ci fosse una nuova ondata di contagi. Spostando il focus sull’Europa l’Organizzazione nota come ci potrebbe essere una contrazione vicina al 10% e oltre all’11% nel caso in cui in autunno ci sia una nuova ondata di coronavirus.
E l’Italia? Il nostro paese come ben sappiamo è stato il primo a subire le disastrose conseguenze della pandemia globale e probabilmente dovrà affrontare uno dei periodi più difficili dal punto di vista economico. Le previsioni dell’Istat non fanno infatti ben sperare. Si parla infatti di una forte contrazione del Pil di circa l’8,3% nel 2020. Ci potrebbe essere una possibile ripresa nel 2021 di oltre il 4%. Da sottolineare che dal lato delle esportazioni e disoccupazione la situazione italiana non brilla. Insomma, l’Italia, così come anche le altre economie non vedono ancora la lue in fondo al tunnel. E al momento stanno vivendo pienamente la crisi.
I mercati finanziari
Dall’altro lato della bilancia ci sono i mercati finanziari che sembrano viaggiare su un mondo alternativo. C’è però da dire che questi hanno potuto contare sul grande aiuto che arriva dai provvedimenti messi in campo dalle varie banche centrali. Negli Usa, sottolinea l’approfondimento di Itinerari previdenziali, l’indice S&P500 è tornato ai livelli di fine 2019, mettendo a segno un rally di oltre il 40%. In Europa, l’Eurostoxx 50 dopo aver fatto segnare una perdita vicino al 40% si è riportato in segno positivo recuperando circa il 30%. Insomma a livello Usa ma più in generale a livello globale i mercati finanziari dopo un primo scossone di assestamento dovuto al coronavirus hanno reagito energicamente ribaltando la situazione. E dunque è possibile dire che, nonostante la ripresa i mercati azionari rimarranno un punto stabile? Secondo Itinerari Previdenziali la risposta non è poi così positiva. La reazione di forte recupero è stata sostenuta dalle attese riguardo la politica monetaria e le varie iniziative per far riprendere l’economia. Ma esauriti gli appuntamenti delle varie organizzazioni internazionali, i principali titoli azionari hanno registrato dati negativi. Questo significa dunque, conclude il report, che il sentiment di mercato si dirige verso un atteggiamento difensivo , basato sui dati macro e sull’evoluzione dei contagi.