L’Illimity Norway Datacenter Bond ha un ammontare complessivo di 10 milioni di euro e una soglia di ingresso di 25mila euro. L’obiettivo dell’emissione è raccogliere capitale per estendere di ulteriori 15mw il sito di mining Illimity locato in Norvegia, attivo dall’ottobre 2020 con una potenza di 11mW
Dal sito, che è di proprietà di Bitfury, il secondo più grande fornitore di software e hardware al mondo per l’industria dei minatori di cripto valute, sono stati già estratti 600mila bitcoin, con un investimento di 35 milioni di dollari e usando completamente energia verde. Il profitto annuo è di 35 milioni di dollari con ebitda del 70%
Il momento d’oro del bitcoin
Il Bitcoin sta vivendo un momento d’oro, con il prezzo che ha superato il record storico di 50mila dollari e prospettive quanto mai rosee, pur trattando oggi a livelli lievemente inferiori. La criptovaluta è entrata nel radar di grandi ceo come Elon Musk che ha investito 1,5 miliardi di dollari in bitcoin e attori della finanza tradizionale da Fidelity a Bank of America a Visa che a vario titolo hanno puntano sulla criptovaluta. Per investire, oltre che comprare direttamente bitcoin, ci sono diverse vie. Una di queste è puntare appunto sulle mining factory, le fabbriche che si occupano di estratte cripto, secondo le regole dettate dall’algoritmo. È un modo per puntare sulla tecnologia sottostante che a ben vedere è il reale valore aggiunto.
Le caratteristiche dell’obbligazione
L’Illimity Norway Datacenter Bond è un esempio ed è probabilmente destinato a essere il primo di molti altri strumenti che seguano la stessa logica. Il bond è trattato sulla Borsa di Vienna, ha un ammontare complessivo di 10 milioni di euro e una soglia di ingresso di 25mila euro. L’obiettivo dell’emissione è raccogliere capitale per estendere di ulteriori 15mw il sito di mining Illimity locato in Norvegia, attivo dall’ottobre 2020 con una potenza di 11mw. Si sfrutterà anche il vantaggio del minor prezzo mai registrato per l’elettricità in Norvegia, meno di 20 dollari per mhW.
La tecnologia come collaterale
Dal sito, che è di proprietà di Bitfury, il secondo più grande fornitore di software e hardware al mondo per l’industria dei minatori di cripto valute, sono stati già estratti 600mila bitcoin, con un investimento di 35 milioni di dollari e usando completamente energia verde. Il profitto annuo è di 35 milioni di dollari con ebitda del 70%. Il Bond è al 100% collateralizzato con l’hardware sottostante, e offre una remunerazione del 12% all’anno data in cedole trimestrali per una totale durata del debito di 2 anni. Si tratta di uno strumento dedicato al mondo degli istituzionali.
I promotori
Il profilo dei promotori dell’iniziativa è molto interessante: da un lato Illimity AS, società norvegese interamente controllata dal gruppo di venture capital Lian, co-fondato e gestito da Fiorenzo Manganiello, professore di Blockchain Technologies alla Geneva Business School. Abalone Gräff, invece, che ha svolto il ruolo di advisor, è parte di Abalone Group, una boutique di con un track record di oltre 25 fondi amministrati, tra cui veicoli d’investimento all’avanguardia. “Il mondo del mining si sta espandendo e rappresenta il sistema di settlement dei pagamenti in cripto – dice Davide Vicini, Direttore di Abalone Gräff SA – Il bond è nato per cogliere la crescita esponenziale del mercato dei miner, sostenuto da capitale privato. L’intenzione è state di far partire un primo prodotto dove investitori istituzionali potessero entrare in maniera tradizionale. Di fatto è molto simile a un investimento nella compagnia Swift, che ad oggi regola molto del traffico pagamenti internazionali”.