170th Anniversary Tiffany & Co. Patek Philippe
L’orologio “correva” per beneficenza. Il suo incasso andrà infatti interamente a sostenere l’ente attivo nella lotta al cambiamento climatico The Nature Conservancy. Un altro lotto molto atteso era l’Omega Speedmaster ref. 145.012-67, che ha incassato 667.800 dollari. L’orologio era appartenuto allo scrittore Ralph Ellison, ed ha stabilito il record mondiale per la sua referenza, piazzandosi al nono posto.
Guardando la classifica dei dieci lotti più costosi, non sfuggirà agli appassionati un certo dettaglio: dopo un anno di assenza, Rolex è tornato in top ten. Anzi, sul podio, conquistando la medaglia di bronzo. Non si tratta certo di un pezzo qualunque, ma del cronografo Rolex in oro giallo referenza 6241 del 1969 con quadrante Paul Newman “John Player Special”. Qualcuno se lo è portato a casa per 1,24 milioni di dollari.
Sorprende in seconda posizione la presenza di un pezzo unico, l’orologio di taschino in oro giallo George Daniels (1971).
Il successo della “2021 New York Watch Auction” di Phillips è andato però ben oltre quello del Patek Tiffany. La due giorni ha incassato 35,9 milioni di dollari ed è stata il punto di arrivo di un’annata che per la casa d’aste in generale e per la divisione orologi in particolare è stata trionfale, con un ricavo complessivo di 209,3 milioni di dollari. Non solo: tutte le vendite del 2021 dedicate all’orologeria (Ginevra, Hong Kong, New York) si sono chiuse in “guanti bianchi”, ovvero con il 100% del venduto e tassi di rivalutazione robusti. Dati che fanno parlare ad Aurel Bacs, senior consultant di «anno stellare». Commenta l’esperto: «Da quando Bacs e Russo hanno unito le forze con Phillips solo sei anni fa il mercato ha continuato a rafforzarsi per i pezzi rari ed eccezionali. Anno dopo anno abbiamo stabilito nuovi record».
Le prime posizioni di questa vendita roboante danno una chiara indicazione dei gusti sempre più sofisticati e trasversali del mercato, dal pezzo fashion e ultra contemporaneo ai classici senza tempo in materiali preziosi. Passando dai due estremi: il futuribile Richard Mille e l’orologio da taschino George Daniels. Più che di collezionismo polarizzato, possiamo parlare di collezionismo onnivoro.