Il saldo complessivo del terzo trimestre dell’anno per il settore dell’edilizia è pari a 4.971 unità. La crescita è stata trainata per tre quarti dalle piccole realtà individuali, gli specialisti nelle attività di impiantistica e di finitura degli edifici, e i posatori di infissi
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La dissonanza sulle chiusure potrebbe essere legata all’atteggiamento di molti operatori in attesa di chiarimenti sulle prospettive legate all’impiego delle risorse del recovery fund
Commercio, più imprese che puntano sull’e-commerce
Ma nei mesi estivi l’adattamento allo scenario della covid-economy ha finito per interessare anche il commercio, le cui difficoltà complessive sono state attenuate almeno in parte dall’aumento delle imprese attive “nella vendita di prodotti via internet”, spiegano i ricercatori. In questo contesto, infatti, si parla di una crescita di 1.542 unità nel terzo trimestre. Nel complesso, il bilancio natalità-mortalità del sistema imprenditoriale italiano si è chiuso con un saldo attivo di 23.506 unità, per un totale a fine settembre di 6.082.297 aziende.
Le attese sul recovery fund frenano le chiusure
Secondo i ricercatori, quello che sembra un ritorno alla “normalità” potrebbe essere legato “al diffuso atteggiamento di molti operatori, in attesa probabilmente che si chiariscano le prospettive legate all’impiego delle risorse del recovery fund”. Contrariamente ai primi due trimestri dell’anno, infatti, tra luglio e settembre è stato riscontrato un numero di nuove imprese in linea con lo stesso periodo dello scorso anno (66.355 contro 66.823), mentre risultano più contenute le chiusure (42.859 contro 52.975). Nel complesso, tutti i settori hanno registrano dunque un bilancio positivo, ma gli incrementi più consistenti in termini assoluti hanno riguardato i servizi di alloggio e ristorazione (+3.350 unità), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+2.358), le attività di servizio alle imprese (+1.829), le attività immobiliari (+1.561) e le attività dei servizi di informazione e comunicazione (+1.214).
Il Mezzogiorno traina il saldo natalità-mortalità
Stando alla ricerca, inoltre, il saldo del trimestre è stato trainato in termini assoluti dal Mezzogiorno, che ha registrato 12.828 nuove imprese, pari al 39% di tutto l’incremento del periodo. Dal punto di vista regionale, invece, la Lombardia guadagna la vetta del podio con 3.604 imprese in più rispetto alla fine di giugno, seguita dalla Campania (+3.461) e dal Lazio (+3.403). In termini relativi, invece, è proprio la Campania a “segnare l’avanzamento più visibile” con il +0,58%, davanti a Lazio e Sicilia che riportano rispettivamente un +0,51%. Infine, il 62% del saldo trimestrale ha riguardato le società di capitali (+14.660 unità), seguite dalle imprese individuali con 9.325 unità (+0,3%).