Solo alcune imprese hanno deciso di sospendere l’implementazione dei sistemi di incentivazione dei manager nel 2020
“La pandemia potrebbe ampliare l’importanza e il focus dell’area social nelle agende degli executive”, spiega Marco Valerio Morelli di Mercer Italia
Il 69% delle aziende presenta un indicatore Esg nei propri sistemi di incentivazione nel breve termine
L’incertezza legata a budget e piani industriali, infatti, fa emergere una sostanziale prudenza nella gestione dei sistemi di incentivazione, sia nel breve che nel lungo termine. In entrambi i casi, la durata e l’impatto della crisi saranno determinanti per valutarne gli effetti ma, spiega lo studio, per il momento solo poche aziende hanno deciso di sospendere gli incentivi nel 2020. Molto più frequentemente, invece, è stata manifestata l’intenzione di apportare “eventuali correzioni in termini di meccanismi di funzionamento o livelli di premio riconosciuti”.
In questo contesto, inoltre, la sostenibilità acquisisce un ruolo sempre più di primo piano nella valutazione dell’operato del management. Secondo l’analisi, il 69% delle imprese quotate sul Ftse Mib presenta un indicatore Esg (environmental, social, governance) nei propri sistemi di incentivazione nel breve termine, in crescita rispetto al 56% del 2018 e al 52% del 2017. Cresce in misura maggiore la percentuale di imprese che segnalano un indicatore Esg nei sistemi incentivanti di lungo termine, che passa dal 17% al 44%.
Secondo Morelli, inoltre, le aziende che porranno l’accento sulla pianificazione e la valutazione di tutti gli stakeholder potrebbero ottenere un vantaggio nel “preservare e continuare a ingaggiare” il proprio capitale umano. “La pandemia potrebbe ampliare l’importanza e il focus dell’area social nelle agende degli executive”, aggiunge Morelli che conclude: “rileviamo quindi con favore l’utilizzo di metriche Esg non solo attinenti a tematiche quali ambiente e sicurezza sui luoghi di lavoro, ma anche a misure finalizzate a considerare l’engagement dei dipendenti, nonché la diversità e l’inclusione”.