“Oltre nuove imprese a tasso zero” è una misura che finanzia progetti d’investimento volti a realizzare nuove iniziative o a estendere, diversificare e trasformare attività esistenti. Previsto un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto
“Resto al Sud” sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017
Oltre nuove imprese a tasso zero
Tra gli incentivi gestiti da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del ministero dell’Economia, si segnala “Oltre nuove imprese a tasso zero”. Una misura che finanzia progetti d’investimento volti a realizzare nuove iniziative o a estendere, diversificare e trasformare attività esistenti. “Le agevolazioni sono valide in tutta Italia e prevedono un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a tre milioni di euro, che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili”, spiega Chittolini. “Inoltre, si rivolgono alle micro e piccole imprese composte prevalentemente da giovani tra i 18 e i 35 anni o donne di qualsiasi età (che devono rappresentare almeno il 51% della compagine sociale, ndr)”. Aziende che devono essere state costituite necessariamente nei cinque anni precedenti, “con regole e modalità differenti a seconda che si tratti di imprese costituite da non più di tre anni” o “da almeno tre anni e da non più di cinque”, si legge sul sito di Invitalia, ma possono presentare la domanda (insieme al business plan e alla documentazione necessaria sulla piattaforma informatica dedicata a partire dalle ore 12 del 19 maggio 2021) anche le persone fisiche, purché costituiscano la società successivamente all’ammissione alle agevolazioni.
Resto al Sud
Resto al Sud invece è un incentivo “dedicato a giovani imprenditori che avviano e fanno vivere la loro attività nel Sud Italia”, osserva Chittolini, in particolare in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017 (Lazio, Marche e Umbria). “Si rivolge a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni e fa leva su fondi disponibili per un miliardo e 250 milioni di euro”, continua l’esperta. I progetti finanziabili possono riguardare attività produttive dell’industria, dell’artigianato o dei settori della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione di prodotti agricoli; ma anche la fornitura di servizi a imprese e persone, il turismo e le attività libero professionali, mentre restano escluse le attività agricole e il commercio.
Oltre alle misure sopracitate, precisa Confesercenti, i giovani possono anche utilizzare le garanzie pubbliche tramite il Fondo centrale di garanzia. In questo ambito, l’associazione offre agli interessati informazione e assistenza per accedere al Fondo, ma anche indicazioni su eventuali bandi regionali e camerali. “Siamo ovviamente in attesa e ci auguriamo che siano prossime nuove misure che possano essere emanate dal governo o direttamente dalle regioni, come i bandi per l’avviamento di nuove imprese”, interviene Chittolini. Poi conclude: “Crediamo sia veramente importante che si attivino agevolazioni per la digitalizzazione delle imprese perché, soprattutto nell’ultimo anno pandemico, essere presenti sul web è diventato imprescindibile, motivo per cui occorrono nuovi strumenti incentivanti, flessibili e snelli. Soprattutto per le imprese giovani. Con il nostro gruppo vogliamo essere un punto di riferimento ma anche d’incontro, in modo che possano entrare in contatto tra loro per creare nuove sinergie, nuovi momenti di confronto e, perché no, anche nuove joint venture”.