Le donne hanno un diverso appetito al rischio, tendono ad ascoltare più opinioni e sono responsabili – sotto il profilo decisionale – della maggior parte degli acquisti familiari
Quando si parla di investimenti, tendono a considerare una prospettiva di medio-lungo periodo, sono più ponderate e hanno la capacità di tenere sotto controllo una molteplicità di fattori
Nel settore assicurativo il 57% delle donne ricopre una posizione da entry-level
Eppure, se da un lato nel settore assicurativo il 57% delle donne ricopre una posizione da entry-level, svolgendo mansioni normalmente ideate per neolaureati di una determinata disciplina e che in genere non richiedono una precedente esperienza nel settore, quando si sale nelle posizioni di middle management le percentuali crollano drammaticamente. “L’assicurativo scende anche al di sotto dei livelli degli altri settori, si parla del 18-20% contro una media del 23%. Le statistiche generali parlano di un 6% di donne ceo e un 16% di vice-ceo, un dato estremamente basso nel settore dei financial service”, aggiunge la Corna Pellegrini. In Allianz Partners, al contrario, continua l’amministratore delegato, “c’è una grande sensibilità a tutto ciò che è inclusione e meritocrazia, con un focus sulla gender diversity”: in Italia il 55% delle dipendenti sono donne, il 40% rivestono il ruolo di manager e oltre il 40% ricopre posizioni nell’executive team.
“Se guardo alla mia carriera, il mio essere donna l’ho pagato indipendentemente dalla maternità, soprattutto in caso di promozioni, ma credo che sia stato anche la chiave per raggiungere i risultati che ho ottenuto”. Secondo la Corna Pellegrini, la leadership femminile è estremamente variegata: una leadership orientata all’ascolto, alla delega, all’empowerment e a motivare le persone, piuttosto che controllarle. “Questo mi ha permesso di mettere i miei collaboratori nelle condizioni di dare il massimo e di contribuire al meglio al successo dell’azienda. Parlo di una leadership partecipativa, tipica delle donne, e di una grande attenzione alle persone, in parte legata alla mia indole e in parte al mio background di marketing”.
Da sempre impegnata nella valorizzazione delle donne, dal 2018 è presidente del Comitato scientifico del Winning Women Institute, associazione no profit attiva nel settore dell’uguaglianza di genere che ha lanciato la prima certificazione di gender equality in Italia. Inoltre, è ideatrice del Premio Valeria Solesin, un concorso universitario rivolto a giovani laureati e laureate che realizzano studi e ricerche sul talento femminile come fattore determinante per lo sviluppo dell’economia, dell’etica e della meritocrazia.
In un contesto in cui lo shock pandemico ha visto le donne pagare lo scotto più elevato in termini di perdita dei posti di lavoro e passaggio da “inoccupati” a “inattivi”, secondo la Corna Pellegrini è necessario che a livello governativo vengano implementate delle norme che premino con benefici fiscali le aziende che sviluppano politiche di genere e di valorizzazione dei talenti. Per fare questo, Paola Corna Pellegrini sta lavorando con Inclusione Donna, un’alleanza di associazioni impegnate sui temi della parità di genere, tra cui il Winning Women Institute. “Sono convinta che questo sia il momento della svolta, perché le risorse ci sono ma vanno allocate nei posti giusti. Per non dimenticare che diversi studi dimostrano come il prodotto interno lordo aumenti al crescere dell’occupazione femminile. Anche il Paese ne beneficerebbe”.
(Articolo tratto dal magazine We Wealth, numero di settembre 2020)