La digitalizzazione può portare non solo a una trasformazione dei processi distributivi e operativi ma anche a una ridefinizione del modello di business
“Gli effetti positivi possono essere molteplici, purché gli investimenti siano sempre gestiti con responsabilità e razionalità”, spiega Giorgino
Nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, le tecnologie digitali diventano fondamentali sia per la parte di valutazione del merito creditizio che per quella di monitoraggio
Secondo Giorgino, la digitalizzazione dei servizi bancari può avere infatti dei risvolti particolarmente positivi per la clientela, purché “gli investimenti siano sempre gestiti con responsabilità e razionalità”. In questo contesto, le tecnologie digitali aiutano l’investitore a informarsi, selezionare le opportunità di investimento e monitorare l’andamento del proprio portafoglio, generando di conseguenza non solo efficienza e trasparenza ma anche un ampliamento della gamma di offerta e un contenimento dei costi. Eppure, il consulente resta comunque un punto di riferimento fondamentale.
L’emergenza epidemiologica, inoltre, sembra aver reso ancora più rilevante il completamento del percorso degli istituti di credito verso la digitalizzazione. Secondo Giorgino, la tecnologia è oggi fondamentale per rendere più veloci ed efficienti i processi creditizi, sia per la parte di valutazione del merito creditizio che per quella di monitoraggio. “Vogliamo banche più leggere sotto il profilo dei costi, più veloci ed efficienti sotto il profilo dei processi, più vicine ai clienti sotto il profilo della capacità di profilarli e di identificare le loro necessità, più innovative nel proporre prodotti e servizi che soddisfino sempre di più e meglio le esigenze del mercato. Per tutto questo, le tecnologie digitali sono fattori fortemente abilitanti”, aggiunge Giorgino, che conclude: “Big data, intelligenza artificiale, machine learning devono sempre più entrare nel modello di funzionamento delle banche”.