È in uscita “Gemma De Angelis. Con l’arte…in Testa”, edito da Allemandi, libro autobiografico che racconta la passione per l’arte della moglie di Armando Testa, e il rapporto con gli artisti che ha inserito nella sua collezione. We Wealth la incontra a Milano: nella sua abitazione convivono design, opere di avanguardia, fotografia artistica e diversi lavori di Armando Testa, il più grande creativo italiano della metà del Novecento, ideatore di tante campagne pubblicitarie di successo. Gemma e Armando si incontrano a Venezia nel 1970 in occasione del Festival della Pubblicità di Venezia. Conquistata dal suo carisma, lo sposa nel 1978, e vivono insieme una vita felice, ricca di viaggi, collaborazioni professionali e arte. Dalla scomparsa del marito nel 1992 ne custodisce l’archivio e promuove lo studio e la conoscenza della sua opera attraverso mostre ed eventi in Italia e all’estero.
Parallelamente, coltiva il suo interesse per l’arte contemporanea e la sua attività di collezionista, iniziata negli anni ottanta. Una collezione ideale nata prima nella mente e poi realizzata opera dopo opera. “Era tutta bianca, non figurativa e neppure astratta, densa di racconti, di pensieri, di nuovi modi per cercare un contatto con l’animo umano”. Così Gemma De Angelis Testa descrive il suo progetto di collezione iniziale, quando ancora giovanissima, lavorava come fotomodella per importanti campagne pubblicitarie, mettendo da parte i soldi per acquistare la sua prima opera. Cy Twombly, è stato il primo artista acquistato nel 1982. Ma la sua vera collezione inizia a partire dagli anni Novanta. “In quel periodo ho acquistato le prime opere museali di artisti come Marlene Dumas, Tony Cragg, Ettore Spalletti, Jan Vercruysse, Francesco Vezzoli e molti altri, con l’intento di darle in comodato d’uso a lungo termine al Castello di Rivoli, che all’epoca non era ancora dotato di una collezione permanente vera e propria”.
La collezione è composta da grandi artisti internazionali. “Sono molto contenta che finalmente le artiste donne stiano avendo il loro giusto riconoscimento”. Nel tempo ha acquistato opere di artiste donne come Marina Abramovic, Paola Pivi, Monica Bonvicini, Cecily Brown, Tatiana Trouvè, Tracey Emin, Rita Ackermann, Marlene Dumas, Elizabeth Peyton, Vanessa Beecroft, Nan Goldin, Shirin Neshat, Luisa Lambri, Candida Höfer, Grazia Toderi, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Rebecca Horn, Annika Larsson, Helen Mirra, Ghada Amer, Marine Hugonnier, Trisha Baga. E poi opere di artisti come Michelangelo Pistoletto, John Currin, William Kendrige solo per citarne alcuni. “Mi viene naturale scegliere le opere rispettando un istinto mentale ed emozionale, che in realtà è dettato dalla mia preparazione. Mi sento fortemente coinvolta in tutte le varie manifestazioni come mostre, fiere, biennali, cerco di partecipare attivamente, a tutti gli eventi e di tenermi sempre aggiornata”. Nel frattempo i mercati emergenti aprono nuove frontiere e giovani artisti talentuosi si affacciano nel panorama internazionale.
“A partire dagli ultimi anni sicuramente la Cina è diventata uno dei terreni più fertili per il mercato dell’arte e non solo; infatti sempre più case d’asta, gallerie e musei hanno deciso di aprire nuovi sedi nel Paese. Questo sviluppo è stato certamente favorito anche dall’imponente crescita economica degli ultimi anni che ha fatto diventare la Cina una vera e propria potenza internazionale. Questa ascesa si è fermata drasticamente con il diffondersi del Covid, che ha colpito il Paese asiatico per primo per poi diffondersi in tutto il mondo, ma è anche vero che proprio la Cina ha riaperto le porte di questa iniziale ripresa dopo i difficili mesi di pandemia. Da qualche anno anche il mercato africano ha subito un notevole incremento attraverso mostre in tutto il mondo e con il sorgere di nuovi musei, istituzioni e fiere internazionali come quelle di Cape Town e Marrakech.
Dal 2003 è presidente dell’Associazione Acacia, che nel 2015 ha donato la propria collezione al Museo del Novecento di Milano. “Gli artisti premiati dall’Associazione Acacia – Associazione A- mici Arte Contemporanea Italiana – vengono scelti in seguito a un’attenta e dettagliata analisi e ricerca della carriera dei vari artisti italiani contemporanei. Con il conferimento del Premio, generalmente l’artista dona spontaneamente un’opera alla nostra Associazione che in questo modo va ad arricchire la Collezione Acacia, composta al momento da 33 opere di 22 artisti italiani di fama internazionale. Inizialmente il Premio Acacia veniva presen- tato nelle case dei collezionisti Soci attraverso la mostra Invito, mentre a partire dal 2015 viene ospitato all’interno del Museo del Novecento di Milano, in seguito alla donazione di tutta la Collezione al Museo”.