“L’anno scorso il mercato globale della nautica da diporto ha registrato una crescita dell’1-2% a fronte di un calo medio del 20% del comparto allargato di tutti i beni di lusso” ha confermato Antonio Solinas, ad del Financial Advisory di Deloitte alla partenza della Swan Sardinia Challenge a Porto Cervo, lo scorso giugno. Come si spiega una tale resilienza? We Wealth l’ha chiesto a Vincenzo Soria di Azimut Benetti, primo produttore al mondo da vent’anni consecutivi in termini di produzione e fatturato.
Per Soria è innanzitutto bene chiarire che il covid è stato un acceleratore di un trend già in atto, e non un elemento di rottura. “Dopo l’apice del 2008 e il successivo tonfo, il mercato degli yacht ha risalito la china un gradino alla volta. Fino a 18 mesi fa, quando i gradini saliti sono stati tre o quattro alla volta” spiega Soria. Molte persone hanno visto la propria imbarcazione come un rifugio sicuro lontano dalle preoccupazioni legate alla pandemia. “Gli yacht di fronte all’avvento del covid hanno rappresentato un’alternativa razionale all’essere reclusi nella propria abitazione e al pericolo di contagiarsi. Con il vantaggio, rispetto alle seconde case, di essere abitazioni itineranti: un innegabile vantaggio negli ultimi mesi” afferma Soria. Nel suo complesso l’intero mercato mondiale degli yacht è in crescita.
La crescita media (CAGR) del quinquennio 2014-2019 risulta essere del 12,7%, “con un mix industriale maggiormente focalizzato sulle imbarcazioni a motore medio-grandi” (che rappresentano il 90% della produzione nazionale). Come per ogni altra eccellenza italiana, anche per i cantieri nautici l’export costituisce il principale canale di sbocco, con una quota pari all’86% della produzione nazionale che viene esportata. Il Nord America risulta essere il primo mercato amante del fare bene italiano, contando per il 45%, mentre l’Europa – in risalita – si attesta al 21% della domanda.
Per il dealer di Azimut Benetti non è poi da trascurare la domanda crescente di yacht sportivi fuori bordo. “Fino a qualche anno fa i fuori bordo arrivavano fino a 250 cavalli. Oggi le stesse case costruttrici hanno portato sul mercato i 400, i 450 e i 600 cavalli. Per ogni costruttore è possibile installare una multipla motori di ampia potenza su imbarcazioni anche di 15 metri di lunghezza”. L’Azimut Verve 47, con quattro motori capaci complessivamente di erogare 1800 cavalli e raggiungere i 50 nodi, è un esempio del successo che stanno riscuotendo gli yacht sportivi: “tutti i 35 Verve in costruzione quest’anno sono stati venduti nel giro di pochissimo tempo” chiosa Soria.
Infine, stando ai dati raccolti dal report 2021 Global Order Book di Boat International anche l’appetito per gli explorer e i multiscafo sta crescendo. I primi sono yacht pensati per percorrere lunghe distanze, i secondi sono imbarcazioni con più scafi e dunque dotate di maggiore stabilità. Negli ultimi dieci anni la quota degli explorer sull’universo degli yacht è passata dal 4,1% al 9,4%, con 64 imbarcazioni in costruzione quest’anno (contro le 58 dell’anno scorso). Anche la produzione di multiscafo, sebbene leggermente, è aumentata: da 24 a 26. Per quanto riguarda invece le lunghezze, c’è stato un forte aumento nel numero di progetti (+21) in costruzione sul segmento 37 a 60. L’unica categoria in calo rispetto all’anno scorso è quella degli yacht con lunghezza compresa tra i 30 e 36 metri (-10).