La scoperta arriva proprio nel momento in cui la domanda per queste gemme è in aumento, complice la fine della pandemia ma non solo. Gli addetti ai lavori parlano di «mercato incredibilmente caldo. Durate la pandemia si è tornati a un modello di consumo basato sul possesso dei beni, a svantaggio di uno esperienziale» . Il mercato di sbocco maggiore al mondo è quello degli Stati Uniti. L’associazione dell’industria Natural Diamond Council rivela che le vendite di diamanti negli Usa sono aumentate del 30% fra marzo e maggio 2021, se paragonate al 2019. Le pressioni a un aumento dei prezzi (quelli delle pietre grezze sono aumentati del 14,5% quest’anno, secondo l’analista Paul Zimnisky come riportato dal Ft) arrivano comunque non solo da una domanda più baldanzosa, ma anche da un’offerta contingentata. Le maggiori miniere mondiali di diamanti hanno infatti tagliato la produzione del 20% per sostenere i prezzi (Citi).
Chi acquisterà la nuova gemma gigante, e soprattutto a che prezzo? Per il momento, la Debswana lavora col governo per addivenire a una cifra congrua, che abbia ricadute positive per l’economia del paese. L’attuale presidente Mokgweetsi Masisi ambirebbe a far diventare il Botswana uno snodo strategico anche per l’intaglio e il commercio delle pietre.
La Stella d’Africa grezza
Intanto, con i suoi 3106,75 carati (621,35 grammi) il Cullinan Diamond – o Stella d’Africa – guarda tutti dall’alto. Estratto nel 1905 dalla Premier Mine in Sudafrica, prende il nome dall’allora proprietario della cava, Sir Thomas Cullinan. Oggi, i maggiori tagli della pietra appartengono alla Corona Britannica. I primi due sono conservati nella Torre di Londra e sono visibili ai visitatori. Il Cullinan I è incastonato nello scettro di Sant’Edoardo, il Cullinan II è collocato sotto al rubino del Principe Nero nella corona imperiale di Stato del Regno Unito. I Cullinan dal III al IX fanno invece parte dei gioielli personali di Elisabetta II e non sono esposti al pubblico.