L’indebitamento netto, secondo il quadro tendenziale, toccherà il 10,4% con i nuovi interventi a sostegno dei settori economici e delle famiglie
La possibile terza fase della crisi pandemica potrebbe costare tre punti di pil, facendo slittare la ripresa al 2022
Cresce il divario tra nord e sud: ai poli opposti la Lombardia (con un rapporto debito su pil pari al 71,9%) e la Calabria (305,3%)
Percentuale sul pil, Lombardia e Calabria ai poli opposti
Un’eredità che sembrerebbe tra l’altro accrescere le disuguaglianze da una parte all’altra della Penisola. Secondo Valerio Mancini, direttore del centro di ricerca della Rome business school e autore dello studio, l’insieme del sistema Italia riporta infatti un debito/pil superiore al 160%. Ma Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Marche e Piemonte, da una parte, registrano un rapporto debito/pil intorno all’80%, il che renderebbe “il loro sistema economico migliore di quello tedesco”, spiega l’esperto. Sul versante opposto, il Meridione riporta un debito/pil del 230%, con picchi superiori al 300% (per la Calabria, ultima in classifica, si parla del 305,3%).
Nel 2021 l’indebitamento netto toccherà il 5,7%
In questo contesto, tenendo conto anche dei dati della Banca d’Italia, l’indebitamento netto (balzato al 7,1% nel 2020, secondo stime ancora non ufficiali) potrebbe toccare il 10,4% con i nuovi interventi a sostegno dei settori economici e delle famiglie, “per circa 55 miliardi di ulteriore deficit autorizzati dal Parlamento”, aggiunge Mancini. Nel corso dell’anno, poi, dovrebbe dimezzarsi al 5,7%. Il debito pubblico in rapporto al pil, invece, rischierebbe di superare il 160% con le nuove misure in corso di approvazione e la nuova possibile fase dell’emergenza pandemica potrebbe costare oltre tre punti di pil, facendo slittare la ripresa al 2022.
Recovery fund: crescita attesa solo nel 2023
Resta poi da vedere quale sarà il ruolo del Recovery fund. Stando a Oxford economics, società di consulenza macroeconomica britannica, l’impulso fiscale da esso generato potrebbe portare il rapporto debito/pil sotto la soglia del 140% entro il 2025. “La manovra economica del governo italiano e il Recovery plan avranno il compito di avviare la discesa già dal 2021, con una spinta che nei primi mesi sarà integralmente a carico della legge di bilancio italiana, dato che i fondi europei provenienti dal Recovey fund cominceranno a farsi sentire non prima di metà anno”, spiega Mancini. Secondo l’esperto, dunque, il Recovery plan assumerà le vesti di protagonista a partire dal 2022, “quando si sobbarcherà la quota principale dell’espansione affidata alla politica economica”.